02 agosto 2006

Hit Parade mondiale dei marchi

La società di consulenza Interbrand ha recentemente pubblicata la classifica annuale delle marche (brand) più forti a livello mondiale del 2006. E' un bel documento che contiene delle considerazioni molto interessanti sul ruolo dei brand nell'attuale economia globalizzata. Da tale classifica riportiamo le prime 20 posizioni, con l'indicazione dell'indice di valore (in milioni di $).

  1. Coca-Cola (USA, Bevande) 67.000
  2. Microsoft (USA, Computer Software) 56.926
  3. IBM (USA, Computer Services) 56.201
  4. General Electric (USA, Diversificata) 48.907
  5. Intel (USA, Computer Hardware) 32.319
  6. Nokia (Finlandia, Telecomunicazioni) 30.131
  7. Toyota (Giappone, Automobili) 27.941
  8. Disney (USA, Media/Spettacolo) 27.848
  9. McDonald’s (USA, Ristoranti) 27.501
  10. Mercedes (Germania, Automobili) 21.795
  11. Citi (USA, Finanza) 21.458
  12. Marlboro (USA, Tabacco) 21.350
  13. Hewlett-Packard (USA, Computer Hardware) 20.458
  14. American Express (USA, Finanza) 19.641
  15. BMW (Germania, Automobili) 19.617
  16. Gillette (USA, Personal Care) 19.579
  17. Louis Vuitton (Francia, Lusso) 17.606
  18. Cisco (USA, Computer Services) 17.532
  19. Honda (Giappone, Automobili) 17.049
  20. Samsung (Sud Corea, Elettronica) 16.169
Non può che soprendere il primo posto, come avviene da anni, per la Coca-Cola che continua ad essere il marchio più noto a livello mondiale, oltre che il simbolo stesso degli Stati Uniti. Dimostrazione lampante della forza del marchio: ciò che viene venduto non è una bibita ma un'emozione, un simbolo, una promessa, il desiderio di far parte di un qualcosa. In sostanza, il sogno americano. Ed è così che su una bibita insipida ed insignificante gli americani sono riusciti a costruire un impero economico.

Basta scorrere la classifica per avere la conferma che gli Stati Uniti sono quelli che più di tutti hanno compreso il valore del brand: i primi 5 marchi in classifica sono americani così come lo sono ben 13 sulle 20 posizioni esaminate (65%). Al resto del mondo vanno le briciole: 2 a Germania e Giappone, ed 1 ciascuno per Finalndia, Francia e Corea del Sud.

Altrettanto interessante è esaminare la classifica per settore industriale. Le aziende tecnologiche legate alla "new economy" non se la passano affatto male: ben 6 su 20, capeggiati da due giganti, rispettivamente per il software (Microsoft) e per hardware/software/servizi (IBM); ma anche Intel, Nokia, Hewlett-Packard e Cisco non se la passano male.

L'industria tradizionale è rappresentata principalmente da quella automobilistica che, nell'immaginario collettivo sembra essere esclusivamente tedesca (Mercedes e BMW) o giapponese (Toyota e Honda). Personalmente mi sorprende l'assenza di un marchio come la Ferrari, che qualche anno fa era quello italiano più noto all'estero. Bah, anche perchè il marchio Ferrari non è presente neanche tra i primi 100. Ri-Bah... D'altronde, il primo marchio italiano in classifica è solo 46° ed è legato ai beni di lusso (Gucci).

Per chi volesse approfondire le logiche perverse legate ai marchi ed alla cultura dell'apparenza, consigliamo la lettura di un vero e proprio classico sul tema: No logo, di Naomi Klein

"Hit Parade mondiale dei marchi" Compilation

Barry Manilow: BRANDY
Lucio Battisti: L'APPARENZA
The Andrews Sisters: RUM AND COCA COLA
Joey Diggs: ALWAYS COCA COLA (COCA COLA THEME)
The New Seekers: I'D LIKE TO TEACH THE WORLD TO SING
Janis Joplin: MERCEDES BENZ
The Beach Boys: LITTLE HONDA
War: THE CISCO KID
Frank Sinatra: OL' MACDONALD HAD A FARM
Luigi Tenco: LA BALLATA DELLA MODA

Nessun commento:

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.