15 novembre 2006

Claudio Baglioni Parte II°. L'ultimo disco

Come avevo preannunciato, già dal titolo del post precedente, ecco la seconda parte del malloppone dedicato a Claudio Baglioni. Questa volta mi limiterò a discettare esclusivamente sul suo ultimo doppio cd. Il fatto che non siano sue canzoni ma brani originariamente portati al successo da altri, mi incuriosisce . Non ho ancora avuto modo di ascoltarlo e lo faccio in presa diretta.

A parte, naturalmente, 5 MINUTI E POI che già avevo sentito per radio. Io ho una teoria sul perché Baglioni abbia scelto questo pezzo come traino a tutto il cd: perchè è il meno riconoscibile ed attribuibile ad altri da un punto di vista di memoria collettiva e col trascorrere del tempo potrebbe facilmente passare come l’unico “inedito” dell’album. 5 MINUTI E POI è stato un brano di grande notorietà nell’estate del 1968, l’unico vero successo, in quel periodo, di Maurizio Arcieri ex New Dada. Sì, ne ha fatti altri, ma per la grande massa è solo questo, tra i vari brani incisi in circa 8 anni (prima di diventare Chrisma e poi Krisma) ad essere ricordato. Se lo si ricorda...

Ad ascoltare la versione originale, si riscontra una attitudine compositiva (Herbert Pagani, Lamorgese e Pino Presti) non dissimile da quella del Baglioni prima maniera. Avrebbe potuto benissimo essere inclusa nel primo LP del nostro nel 1970 o nel secondo dell’anno successivo, tra NOTTE DI NATALE e SE CASOMAI. Grande “paraculata” di Baglioni o di chi gliel’ha suggerita! Comunque devo dire che la canta bene nonostante io preferisca la voce chioccia di Maurizio, perché prima di tutto è l’originale e poi perché l’arrangiamento non si batte! Ecco, una pecca di questo album sono gli arrangiamenti. Non possono assolutamente competere con quelli originali perché scritti da veri arrangiatori che avevano una vera orchestra a disposizione. Non quei quattro scamuffi che si sono visti in tv quando l’ossequioso Mollica ha presentato al Tg il disco. E soprattutto avevano delle idee. Idee che mancano all’arrangiatore di Baglioni. Paolo Gianolio (della serie lui chi è, come mai l’hai portato con te?)

Sono passato al secondo brano, IO CHE AMO SOLO TE di Sergio Endrigo. E’ un po’ più andante dell’originale, in stile Angel Pato Garcia, ma risulta piatto, come l’interpretazione di Claudio.
UNA LACRIMA SUL VISO: capisco che possa essergli piaciuta 42 anni fa, un ricordo di adolescente, ma non è nelle sue corde. E’ monotona e mi fa rivalutare la versione di Bobby Solo (che non mi è mai piaciuta). L’arrangiamento, tanto per ribadire, fa pena.

INSIEME A TE NON CI STO PIU’: dopo Battiato la rifà anche lui. Una canzone che da qualche anno a questa parte è sempre più rivalutata. Il bello è che quando uscì (qualche mese dopo IL VOLTO DELLA VITA) fu vista come un mezzo passo falso della Caselli, nonostante l’indiscussa bellezza. E non perché l’abbia scritta Paolo Conte (anzi, questa circostanza me la rende un po’ antipatica). Baglioni cambia tonalità e fa un mezzo casino; perde il confronto con Battiato ma quel che è peggio è che lo perde anche con la Caselli, che è tutto dire. Il finale poi è tragico… Ma che brutti ‘sti arrangiamenti! Sono fermi all’inizio degli anni ’90. Adesso che ci penso, tutta la musica italiana (e non solo) non è affatto progredita da quell’epoca. Se sentite il nuovo di Morandi ve ne accorgete! Sembra un album del 1991-1992…

Vabbè, non divaghiamo: sono troppe le canzoni e siamo solo al primo cd. Facciamo una cosa: dividiamole in blocchi. Quelle belle (o meglio, fatte bene) e quelle non. Perché in realtà sono tutte belle. E ci mancherebbe altro. UN GIORNO DOPO L’ALTRO: è difficile competere con la versione originale! Sfida persa in partenza. Con quell’arpeggio di chitarra all’inizio, a dir poco “geniale” (come dicono quei c***** dei francesi). Ad ogni modo, qui l’arrangiatore dimostra di avere intuizione. Baglioni la canta male. Strano perché dovrebbe essere una di quelle canzoni con le quali potrebbe andare a nozze. Va meglio in NON ARROSSIRE.

Anche ne IL MIO MONDO va meglio. Non aggiunge niente di nuovo che faccia gridare al miracolo ma neanche toglie. Soltanto, perché dice forsa invece di forza (la mia forza me l’hai data tu)? Problemi di dentiera o perché qualcuno gli ha detto che i romani calcano troppo sulla consonante S, come lui ben sa avendo cantato NEL ZOLE, NEL ZALE, NEL ZUD? Comunque forza è con la Z: giusto che la faccia sentire. Cosa dire de L’ULTIMA OCCASIONE di Mina arrangiata tal quale a MILLE GIORNI DI TE E DI ME? Ma dai... non si può! Sembra una canzone veramente scritta all’epoca di MILLE GIORNI DI TE E DI ME, nel 1990. Solo che era più moderna quella del 1965, guarda un po’. Lui canta come Stefano Borgia (ve lo ricordate?) che imita Anonimo Italiano il quale imita Baglioni.

Eccoci alla versione moderna de IL NOSTRO CONCERTO, perché il bambino la vuole diversificare da quella “classica”. Sta di fatto che alla fine, non arrivandoci con la voce, va in falsetto con lo stile dei Cugini Di Campagna. Non so cosa dire. Tra l’altro ‘sta povera canzone l’hanno fatta tutti quanti, ultimamente. Da Renato Zero a Massimo Ranieri. C’è un minimo comune denominatore fra i tre. Chi lo indovina vince una bambolina (con le fattezze di Claudio Baglioni e botulino di riserva).

Salto a piè pari VENGO ANCH’IO NO TU NO arrangiata in stile BANANE E LAMPONI e cantata da… sellero, come si dice a Roma. Per chi non lo sapesse, il sellero è il sedano.
Forse pensava di essere spiritoso. Comunque non c’ è riuscito. FORTISSIMO: ora qualcuno mi deve spiegare come si fa a cantare una canzone come FORTISSIMO. E’ un brano bellissimo, con l’arrangiamento originale di Bruno Canfora che era a dir poco M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O.
Rita Pavone ha dato probabilmente il meglio di sé in quella canzone, forse la sua maggiore prova artistica. Mina, quando l’ha ricantata a modo suo, non è arrivata al venti per cento della versione originale. Stiamo parlando di Mina, mica di Paola Massari! Una di quelle canzoni impossibili da ricantare e da reinventare. Perché farsi del male? A che pro? Come si dice, scherza con i fanti etc etc (che tanto lo conosciamo tutti il proverbio)

Ed eccoci a CENTO GIORNI. Irritante. Ma proprio tanto! Ma come si fa a cantare la mia vitaaaa la tua vitaaaaaa con l’accento sulla A! Cosa significa? Essere moderni? Aridatece quella campana della Caselli!! Almeno, poverina, ce la metteva tutta. Altro pezzo di Bindi, ARRIVEDERCI. Partendo dal fatto che la versione originale di Bindi è la meno bella di tutte le altre ottocentomila fatte in quel periodo (la più bella quella di Don Marino Barreto Jr.) questa è una bella versione e con una bella orchestrina, che sa il fatto suo,sotto. C’ERA UN RAGAZZO CHE COME ME etc. non mi piace fatta da Morandi, figuriamoci qui!

Ma qui non si sta parlando di ciò che piace o non piace a me, questo è da mettere bene in chiaro. Si sta analizzando un prodotto che in altri momenti sarebbe stato il disco dell’anno ma che invece non è neanche quello della settimana. Vorrei anzi chiarire (anche se l’ho chiarito nel precedente post) che a me Baglioni piaceva, che l’ho incontrato parecchie volte quando ero ragazzino (esempio, a DOMENICA IN e FANTASTICO) e poi da adolescente, che ci ho mangiato insieme (pranzo e cena) per due giorni consecutivi durante la trasmissione SERATA D'ONORE al Teatro Verdi di Montecatini . Ok, le ho fatte anche con altri cantanti queste cose ma comunque la sua compagnia e la sua disponibilità verso di me (chi glielo faceva fare, a parte quel minimo di educazione che dovremmo avere tutti?) mi fecero un immenso piacere. Ci sono certi personaggi che davanti ai tuoi ti fanno una faccia e appena andati via loro neanche ti rivolgono la parola!
Ho assolutamente un buon ricordo. Non fosse altro che per quel SABATO POMERIGGIO che ha segnato - mio malgrado - una parte della mia vita (come anche PENSIERI E PAROLE). E’ per questo che mi arrabbio. In fondo (ma proprio in fondo) mi sento un pò tradito.

Passiamo al secondo cd. Ma prima soffermiamoci sulla copertina. Che brutta foto! Sembra lui che abbia il vaiolo! E quella sul retro, con quel naso di profilo, che taglia in due l’orizzonte, manco fosse una spada? Penso che il suo fotografo di fiducia sia cattivo dentro. Ultimamente, tutte le sue fotografie ce lo mostrano o strabico o con una faccia da alienato. Cambia fotografo, Claudio! Questo è un pazzo!

La prima canzone è SE NON AVESSI PIU’ TE. Oooooh….che arrangiamento! Sembra quasi Debussy ! Solo l’intro dura 1 minuto e 53 secondi. Non male, direi, anche se un po’ pacchiano. Lui la canta bene, col cuore. Si vede che da ragazzo l’ha amata molto. Finalino stile Via Col Vento, ma ci può stare. Il violino solista è comunque uno in gamba.

IL MONDO se la poteva risparmiare. Un mio amico (Cesare) mi aveva detto che ne aveva fatto una bella versione e siccome mi fido di lui l’ho ascoltata con attenzione. Baglioni finisce il ritornello e poi riprende istantaneamente con la strofa inventandosi anche delle parole che non esistono nell’originale. Ma perché? E’ una canzone ariosa, a piena voce, corale. Potrebbe usare quelle sfuriate vocali tipiche sue degli ultimi tempi con l’ultima nota tenuta a lungo e repentino cambio di tonalità e invece… diventa una canzone da corsa. Boh... ti era stata servita su un piatto d’argento e l’hai gettata via. AMORE CHE VIENI AMORE CHE VAI diventa, da quasi madrigale, una stornellata romana. Si salva questa volta l’arrangiamento, sobrio ma elegante.

IO CHE NON VIVO SENZA TE è una di quelle canzoni che non se ne può più di sentirla. Fatta così ancora meno. Ma... oh... questo continua con le z che diventano s. Io che non vivo più di un’ora sensa te... Ma ci fa o ci è? LE STRADE DI NOTTE è una delle canzoni meno note al grande pubblico. Non male questa versione, con il tappeto musicale che si rifà alla classica. Lui è monocorde ma la canta bene e con sentimento. CANZONE PER TE, bella come sempre, fedele allo spirito originale, cantata anche bene. Solo che ha questa mania di reinventarsi gli attacchi tra strofa e ritornello senza lasciare il minimo spazio tra loro. EMOZIONI l’hanno cantata davvero cani e porci, poteva evitarcela. Però gli deve particolarmente piacere. E’ coetanea delle sue UNA FAVOLA BLU e NOTTE DI NATALE. L’ha perfino citata nello speciale dedicato a lui del 1974. Sì, gli deve davvero piacere. Ma non mi convince la sua interpretazione, troppo buttata via in maniera voluta, non naturale. Qui l’arrangiamento in stile classicheggiante è inutile, pomposo e sopra le righe. E’ una canzone intimista, una serie di pensieri, non un proclama. Finisce poi in maniera sbrigativa.

Rieccoci con Tenco : LONTANO LONTANO. Non ci siamo, siamo davvero lontani lontani... Anche se ti piace un pezzo non vuol dire che puoi anche cantarlo. Allora se a me piace il Bolero di Ravel, che faccio? Lo fischietto su cd? La cosa peggiore è quel (voluto?) richiamo ad AMAMI ALFREDO nell’arrangiamento, nel finale. E’ molto ma molto kitsch.

SENZA FINE se la reinventa un pochettino a modo suo e lo fa con garbo. LA CANZONE DELL’AMORE PERDUTO, un’altra di quelle che poteva risparmiarsi, se non altro per il brutto arrangiamento (ci risiamo con gli stramaledetti anni novanta!) NEL BLU DIPINTO DI BLU: a parte il fatto che è scontata (perché no ‘O SOLE MIO, visto che ci siamo) l’inizio della sua versione sembra l’incipit di VOLARE del 1985, ITALIAPERLETIOPIA. Per chi non se la ricorda, era la nostra patetica risposta a DO THEY KNOW IT’S CHRISTMAS dei Band Aid e WE ARE THE WORLD di Usa For Africa. Penso che un sogno così non ritorni mai più era a carico di Vasco Rossi. E lui inizia tale e quale. E finisce peggio, non capendo che in un pezzo come questo tutto è già stato detto e scritto. E a meno che non lo si faccia in stile jodel, non c’è niente da trasformare. Tanto vale non cimentarcisi neanche.

Speravo che con il povero Luigi Tenco fosse finita invece ecco una delle più belle canzoni italiane di tutti i tempi, VEDRAI VEDRAI. Ho sempre pensato (tra me e me) che questa canzone, oltre che a Tenco, sarebbe stata benissimo sulla bocca di un Piero Ciampi o al massimo su quella di un Gino Paoli. Baglioni non l’avevo neanche mai lontanamente considerato. Potrebbe essere una canzone perfetta per lui se solo sapesse interpretarla. Non c’è pathos, non c’è la minima ombra di sofferenza nella voce. Diventa una canzoncina da sei. Se non fosse una da dieci e lode, sarebbe un bel voto.

SE TELEFONANDO. Cesare (sempre lui!) mi aveva detto che ne aveva fatta una bella versione. La ascolto e cerco con tutto me stesso di trovare degli appigli sui quali aggrapparmi per non contraddirlo. Siamo alle solite: se non fosse stata di Mina e lei non ne avesse confezionato quella canzone che tutti conosciamo, sarebbe una discreta versione. Con un arrangiamento intelligente che non si discosta troppo dall’originale. Addirittura – per me - era meglio la versione dei Delta V di qualche anno fa! UNA MINIERA dei New Trolls. Una di quelle canzoni non facilmente ricantabili da altri. Come si fa a mettersi in competizione con una voce eccezionale come quella di Nico Di Palo? E non vale dire: ognuno fa le canzoni a modo suo. Perché se la fai meglio, tutto di guadagnato. Ma se già sai che ci perdi nel confronto, perché farlo? Comunque, qui gli viene incontro uno strano arrangiamento che la ammanta di altra luce, molto particolare. Termina il disco la versione sinfonica di IL NOSTRO CONCERTO.

Finito. C’è n’è voluta ma è finito. Cosa dire, tirando le somme? Ha fatto bene a fare un disco così. Sia perché è giusto omaggiare i migliori anni della musica italiana, sempre e comunque, sia perché si stacca un po’ da quelle nenie senza senso a cui ci aveva abituati negli ultimi venti anni. La scelta poteva essere migliore. Non nella qualità ma cercando di pescare tra il meno scontato. E soprattutto doveva essere un po’ più furbo, cercando di proporre più brani in stile 5 MINUTI E POI, cioè meno identificabili con l’interprete originale. Non si può cantare Mina o Luigi Tenco e sperare che la gente non faccia il confronto.

Resta il fatto che, se una come Laura Pausini si permette di cantare LEI di Aznavour, firmandola a suo nome, Claudio Baglioni dopo 40 anni di carriera può anche permettersi cantare stile "lavandara pazza" IL MONDO, che glielo si perdona. Se non altro perché quella canzone l’ha sentita e vissuta a suo tempo. La Pausini, al massimo ha vissuto L’APE MAIA.

36 commenti:

Anonimo ha detto...

Esimio Christian, io che conosco e amo Claudio come un mio braccio o gamba, sono per buona parte d'accordo con te. Troppo sinfonici gli arrangiamenti, laddove qualche svolazzo pop non sarebbe stato male. Sembra una occasione persa, non solo per la scelta dei pezzi, quanto per la banalità di alcuni. Fossi stato in lui, non avrei cantato canzoni ormai inflazionate, da "Insieme a te non ci sto più" a "Lontano lontano", a "Se telefonando". Quanto a "Volare" pesa come un macigno un clamoroso errore nel secondo ritornello (ripete le parole del primo, in realtà sono versi differenti) che la dice lunga sull'approccio meramente culturale al progetto. Escluse due o tre canzoni, le tue bocciature e promozioni le condivido. Non sarà un disco memorabile. Era stato più coraggioso e umile in alcune (non tutte) tracce del goliardico "Anime in gioco". Quanto al Baglioni "lui", la vena può esaurirsi per tutti, come il colore delle chiome volge al grigio presto o tardi.
Così ti voglio, Christian... a presto, tanto sempre a Roma siamo.
Mario Bonatti

Anonimo ha detto...

Come dicevano gli antichi Romani,"de gustibus non disputandum est"...e se i nostri punti di vista sono discordanti...basta comunque rispettarli.

Un caro saluto e a presto ! ! !

C E S A R E

chartitalia ha detto...

Cesare,
perchè non mi fai pervenire invece una tua recensione dell'album, così i tanti rimbaglioniti non avranno a lamentarsene?

1 saluto

Anonimo ha detto...

Personalmente non amo molto la musica pre-1966, ed inoltre questo album lo comprerò per Natale (non l'ho quindi ancora sentito), però... povero Claudio, secondo me è un giudizio severo oltre ogni limite !!!! Si discute quasi delle sue doti canore dopo 35 anni di carriera !!! ehp
L'ho già difeso con tutte le forze nell'altro post (e poi qui si discute sull'album, quindi non posso dire nulla ora come ora), perciò adesso mi limito a questa constatazione :-)
Ciao e grande Baglioni sempre e comunque !!!

Anonimo ha detto...

Certo che sì:ho avuto occasione di occuparmene per conto de "La Nuova Periferia",il settimanale di Chivasso per il quale scrivo da tempo. Ecco il testo di questa mia breve recensione,fermo restando che intendo ampliare il discorso sulle "cover",dato che il mercato italiano ne è pieno oggi più che mai.

"A nove anni e mezzo da “Anime in gioco”, Claudio Baglioni ci riprova, fornendo una personale chiave di lettura a canzoni estratte dal ricchissimo calderone della produzione musicale del passato. Nel 1997 furono l’ironia e la voglia di nobilitare il puro “trash” anni ’70 a spingere il cantautore romano a calarsi nei panni di puro interprete. Stavolta sono un romanticismo apparentemente sul filo della nostalgia ed un ideale ringraziamento ai “maestri” della nostra musica d’autore gli ingredienti del doppio CD “Quellideglialtri tutti qui ”, un viaggio molto personale nella grande canzone italiana degli anni Sessanta. Non si tratta di banali “covers”, ma esecuzioni plasmate ad immagine e somiglianza di Claudio Baglioni, con arrangiamenti studiati appositamente per favorirne lo stile. Questo lavoro può far discutere, dividere gli ascoltatori tra i difensori a spada tratta degli autori ed interpreti originali ed i sostenitori di questa operazione ; ci sono sicuramente alcune “tracks” più riuscite ed altre che lo sono meno, ma quello che conta è che Baglioni non si azzarda a “disturbare ” la resa di un motivo già celebre, come fanno cantanti molto più giovani di lui. Ci piace notare che gli arrangiamenti passano con facilità dal classico al moderno, dalle orchestre sinfoniche allo stile delle “ballads” elettroacustiche, con risultati fortunatamente non stentorei. Realizzato tra Roma, Milano e Praga, con la partecipazione della “Roma Sinfonietta” e dell’Orchestra Filarmonica Ceca, sotto le bacchette di Gianfranco Lombardi e Luis Bacalov (quest’ultimo alle prese con una sua composizione, “Se non avessi più te”, scritta nel 1965 per Gianni Morandi), questo doppio CD gode di momenti esaltanti nella riproposta di cose come “Cinque minuti e poi “,lanciata nel 1968 da Maurizio, “Fortissimo”,sigla TV di “Studio Uno” per la voce di Rita Pavone, “Se telefonando…”, cavallo di battaglia di Mina, perfino “Una lacrima sul viso” di Bobby Solo e “Il mondo” di Jimmy Fontana. Tanto di cappello agli omaggi che Baglioni rende ai cantautori oggi scomparsi, specialmente Sergio Endrigo , Luigi Tenco e Fabrizio De André , mentre sono meno efficaci i tributi ad Umberto Bindi (si salva comunque “Il nostro concerto”, già presente come “fuori programma” in “Anime in gioco”, in quella occasione in duetto con Orietta Berti) e a Giorgio Gaber. Irriconoscibile “Vengo anch’io; no, tu no” di Dario Fo
ed Enzo Jannacci, che comunque riacquista la reale dimensione di canzone di protesta, spogliandosi di quella finta patina di comicità che ha accompagnato il pezzo sin dalla sua uscita, nel novembre del 1967 ".

Anonimo ha detto...

Ciao. Ho appena finito di ascoltare il disco di Claudio e sono abbastanza d'accordo con te. Secondo me il problema principale è che dovrebbe avere il coraggio di mettersi in discussione e ricominciare da capo se è possibile. Se pensi a De Andrè ed a quello che ha fatto ad un certo punto, tirando fuori un disco ogni cinque anni dopo grande lavoro. Be', sto parlando di Creuza de ma, Nuvole e Anime Salve, mica bruscolini. Be', io sono convinto che anche Claudio potrebbe regalare degli altri capolavori ma dovrebbe avere più coraggio.

Poi volevo dirti una cosa. Ma perché non parli un po' di più anche di giovani, emergenti e persone non note.

Se mi posso permettere ti segnalerei Federico Sirianni (www.federicosirianni.com, è appena uscito un nuovo disco, dopo il bellissimo "onde clandestine") e Joe Barbieri (www.joebarbieri.com il suo "In parole povere" è un capolavoro assoluto). Ma ci sono anche quelli che un disco vero e proprio non ce l'hanno ma magari hanno un demo che vale tanto. Per esempio Francesco Forni (www.francescoforni.it) o la giovanissima Nathalie (www.nathalieweb.com) o il meno giovane Francesco Sullo (www.francescosullo.com) il cui "Cinque canzoni" è un EP bellissimo.
Insomma, a me piacciono molto, mi piacerebbe avere la tua opinione

Anonimo ha detto...

Ulp... un altro Marcello sul forum ! Torno M.S. ??? :-)

Verdier il Vampiro ha detto...

Rispondo:
A Mario: non sapevo che amassi Baglioni. E soprattutto non sapevo amassi le tue braccia e le tue gambe. Hai uno strano rapporto col tuo corpo? Raccontamelo...sono incuriosito dalle persone "feticiste" !
...................................
Scherzo naturalmente........;-)

A Cesare: ti ho citato per vedere se mi leggevi..e ci sei cascato in pieno! Ah ah ah ah ! Scherzi a parte, scrivendo quello che ho scritto non ho potuto fare a meno di pensare a te e al nostro discorso fatto a Milano.

A Marcello: purtroppo è la verità, che piaccia o no: Baglioni cantava meglio prima. O forse ci metteva più cuore. Comunque , ricordati che non stiamo parlando di un vocalist eccezionale. Aveva una discreta voce che - è proprio il caso di dirlo - si "intonava" a perfezione con quello che scriveva. Ma nulla di più.

A Marcello 2 (perchè non cambiate nome/nick....?) non conosco quegli artisti che mi hai citato e se leggi il post intitolato LA CADUTA DEGLI DEI capirai perchè. Ma se dici che vale la pena.....

gloucester ha detto...

Non mi è mai piaciuto! In casa mia, 1972 e dintorni, si masticava De André De Gregori Guccini, etc. e se proprio mi lasciavo andare ai miei 12-14 anni (1976/77/78) preferivo Tozzi Matia Bazar e Donna Summer. A cavallo tra 70 e 80 (strada facendo) mi occupavo di Bowie,Talking Heads, Cure, etc. Nel 1985, a 21 anni, per Lui, la vita era adesso, ma io imparavo a memoria tutte le canzoni degli Smiths, e come si può intendere, non c'era proprio una gran sintonia. Di tutto ciò che è successo dopo... non c'è niente da dire! 10-15 anni dovrebbe essere il periodo massimo di attività discografica consentita ai "cantanti" e basta! Siate onesti! Gli Stones dopo Some girls 1978 non potevano smettere? e Mina? Minaquasijannacci e il Live del 1978 sarebbero stati meravigliosi atti di congedo. Nessuno al mondo può aver desiderato le mortali cover (vale la pena, per tirare un po' su noiose serate con amici, riascoltare le riletture minesche degli anni ottanta, il divertimento è assicurato, soprattutto per chi conosce un po' l'inglese. E non parlo degli arrangiamenti...
Per tornare invece al Nostro, con il tempo, e analizzando le cose più in prospettiva sono arrivato riconoscere a Baglioni una certa qualità di scrittura e comunque una attenzione, per dettagli e situazioni, non così comune da queste parti: vogliamo parlare di come scrivono alcuni mostri sacri italici perennemente in classifica? (nome a caso: Ligabue, ma di che parla?, lo capite voi?).
Insomma,le "cene a prezzo fisso" non saranno forse "le pagine chiare e le pagine scure" dell'amico Francesco ma Baglioni può vantare almeno una decina di pezzi che rimarranno, tra le maggiori della nostra canzone; e non so di quanti altri lo potrei dire.
Detto questo non posso che condividere parola per parola quanto detto da Christian. Poteva essere una operazione favolosa, riuscita a Battiato qualche anno fa; è stato detto da tutti, ma perché riprendere a così breve distanza di tempo i due De André e il Conte-Caselli? Se telefonando e L'ultima occasione? Ah! Vabbé che Mina ha rifatto un sacco di canzoni di Baglioni...
Per finire: ma quei tre che hanno qualcosa in comune ce l'hanno in comune anche con Battiato? Ma cosa avrà voluto dire?

Anonimo ha detto...

Claudio Baglioni dovrebbe leggere queste critiche, dovrebbe scendere sulla terra (anche se ha ormai un viso da alieno) e rientrare in contatto con l’utente finale.
E’ purtroppo il destino di quasi tutti i geni creativi, specialmente di musica leggera, quello di fare delle cose molto interessanti nella prima fase, dei buoni “prodotti” nella fase media, delle cose magari tecnicamente perfette ma assolutamente aride nella terza fase. Ad aggravare la cosa senz’altro piomba questa assoluta aridità musicale attuale che è un fenomeno generalizzato, assolutamente mondiale. Quanti nuovi brani ascoltiamo in radio che abbiano un buon livello qualitativo, e quante cover? Capita di riascoltare nuove edizioni di brani dei più impensati tra quelli degli anni 60; si percepisce che è in corso una frenetica attività di speleologia, anche poco ragionata, in quanto i nuovi addetti del mondo discografico spesso sono più giovani dei brani che ripescano.
Tornando a Baglioni penso che gli poteva bastare “Anime salve”; un album come questo, così accurato nella selezione di veri (e quasi scontati…) “standard” anni 60 avrebbe senso per un vero vocalist che possa veramente caratterizzare e personalizzare i brani, che apporti qualcosa di nuovo e di particolare ai pezzi, una vera nuova esecuzione; Baglioni ha invece una vocalità rigida, strettamente legata ai suoi standard compositivi, manca di duttilità, di ironia, di colore.
Baglioni è ormai un ricco uomo di mezza età, ed è veramente lontanissimo quel ragazzo sensibile, un po’ chiuso e timido, quelle bellissime canzoni un po’ “tragiche” e graffiate da quella voce che sembrava squarciare il silenzio.

Anonimo ha detto...

Tornando a Baglioni penso che gli poteva bastare “Anime salve”

intendi "Anime in gioco"...

Anonimo ha detto...

leggo sbigottito le tue catilinarie contro Claudio Baglioni...nn mi dilungo sui dettagli, che i frequentatori del blog conoscono bene...
Mi basta la definizione "ciarpame" per l'album Oltre, che nn solo è il più amato dai fan (fonte:wwwbaglionifansite.com)ma ospitava anche "caccole" come Pino Daniele, Paco De Lucia e Mia Martini...
Nell'attesa che ci riveli il nome della donna/uomo che ti ha messo le corna con Claudio o, in alternativa, che cambi il tuo pusher di fiducia, ti auguro Buon Natale.

Verdier il Vampiro ha detto...

Per Marcolino:
"Mi basta la definizione "ciarpame" per l'album Oltre, che nn solo è il più amato dai fan...."

Va da sè che essere un fan di Baglioni non significa automaticamente essere un intenditore di musica . Quindi potrà anche piacere a tutti gli appassionati baglioniani ma resta comunque una cosa da poco conto, musicalmente parlando.

"ma ospitava anche "caccole" come Pino Daniele, Paco De Lucia e Mia Martini..."

Poteva ospitare anche Gesù di Nazareth, la Madonna e San Giuseppe ma non cambia il risultato.

"Nell'attesa che ci riveli il nome della donna/uomo che ti ha messo le corna con Claudio o, in alternativa, che cambi il tuo pusher di fiducia"

Nel primo caso, dubito fortemente possa farlo (per motivi di varia natura). Nel secondo caso, questa battuta gira da vent'anni.. la prossima volta sii un pò più originale.
Buon Natale anche a te

Anonimo ha detto...

In questi giorni ho sentito più attentamente questo album: è veramente una delle cose più brutte dell'ultimo decennio, arrangiamenti aridamente tecnologici, riletture che stravolgono (in alcuni casi, tipo Vengo anch'io...) la struttura dei pezzi fino a farli diventare dei nuovi pezzi, peraltro brutti e insignificanti, una voce legnosa assoutamente inadatta a vestirsi da grande interprete; i pezzi, tanto belli in origine, sono stati svuotati della loro carica, del loro pathos originari, fino a farli diventare dele carcasse assolutamente deserte da tutti i sentimenti che contenevano; una freddezza e una specie di vanità timida ma estetizzante pervadono l'intera cosa. Niente a che vedere con operazioni tipo "Fleurs" dove i brani sono riletti con discrezione ed eleganza, lasciandoli respirare nella loro originaria natura.
Per carità, quello che non capisco come tanta gente plagiata dal nome dei loro miti non stronchi onestamente e compassionevolmente questi orrori. Baglioni, se non hai più nulla da dire, taci per un po', sparisci per un po' di tempo, può darsi che trovandoti solo, lontano dai riflettori, tu possa, nel silenzio della tua casetta, ricominciare a sentire la bellezza dei suoni.

Anonimo ha detto...

fanno un po' tenerezza i commenti pseudo-intelletualoidi del kaiser che imperversano sul blog...
In "Fleurs" di Battiato (evocato in causa) l'esimio vate(r) della musica sinistroide sputacchiava in catanese stretto...Ruby Tuesday diventava "RRRUbi ciusdei"...ma per favore!
In ogni caso quando riempi stadi gli stadi con i tuoi concerti per 35 anni come Baglioni è abbastanza sterile cianciare di riff o di doppi clash...la musica è innanzitutto "dare emozioni", e non è una frase fatta...
a voi potranno nn arrivare ascoltando claudio, a centinaia di migliaia di persone sì...Stop.

Anonimo ha detto...

D'accordo con Marcolino. Se Baglioni non vi piace e non vi dà emozioni, è semplice: non ascoltatelo. Però rispettate l'artista, la persona e i suoi fans. Ci saranno suoi dischi più o meno belli, ma le emozioni che provoca sono sempre vere e sincere. Forza Claudione.

Anonimo ha detto...

A volte gli arrangiamenti non sono tutto, io quando sento la sua voce mi sento vibrare di emozioni, e comunque non si possono di certo fare paragoni di questo tipo, si tratta di musica non sua e comunque continua a scrivere canzoni nuove solo non vengono pubblicizzate come un ligabue o come un vasco rossi.
P.s. stravolgere il concetto originale di una canzone non è cosa così sbagliata è interpretarla!!!

Helga ha detto...

Non so per quale motivo tu sia così prevenuto e negativo nei confronti di Claudio Baglioni. Io personalmente lo adoro ma la mia opinione conta il giusto. Non mi intendo di musica, da un punto di vista formale. Questa che ti posto di seguito, invece, è per esempio l'opinione di qualcuno che - senza ombra di dubbio - ne sa molto più di me di musica, e -forse - più di te, che ne dici? Ennio Morricone parlava così di Claudio Baglioni:

1990
UN COMPOSITORE MAI "SCHIAVO"
Ecco un compositore di canzoni che non si è mai standardizzato. Sempre coerente, mai schiavo dei "vizi" che falsificano l'eventuale originalità che una canzone di buon livello deve avere.
Banditi i crescendo ripetuti. Esclusi i suoni ribattuti (che non sono nemmeno rimanenze melodiche, ma recitativi fuori luogo dove alberga sempre una metrica arbitraria del testo melodico, che denuncia un'impotenza a melodizzare). Finita la forma tradizionale (A-A1-B-A), conclusa nella maggior parte dei casi la ripetitiva formula armonica (I-VI-II-V), resta ancora la "ricerca" appassionata,sincera e originale di Claudio che, pur escludendo i vari ovvi parametri tradizionali, si riscopre ogni volta autore di "vere melodie". Queste, per le esclusioni che ho detto prima, si propongono in una dimensione ormai rara e tanto più straordinaria, perché forse inconsapevole, non forzata, cioè sincera; fatto che dona la sua comunicabilità con l'ascoltatore come un frutto poetico, generoso e sempre maturo.

2005
AUDIO BAGLIORI
Conosco Claudio Baglioni dai suoi esordi. Eravamo insieme sotto
contratto alla RCA con altri cantautori e cantanti. Una sera all'Arena di Verona (dopo un po' di anni e dopo il successo di Questo piccolo grande amore) lo ascoltai in una canzone di cui non ricordo il titolo. In quella canzone trovai una logica nella successione degli intervalli che nelle canzoni non esiste quasi mai. A casa l'analizzai, e scoprii che l'intuizione all'ascolto era giusta. Da allora mi diverto a scoprire la logica nelle sue melodie.
Certo, forse Claudio non pensa a un risultato "scientifico" dei suoi temi, sono quasi certo (non certissimo) che tutto questo è il risultato di una sua geniale intuizione. Ciò non toglie nulla al valore tecnico della sua tematica che credo sia assoluto ...
Nelle sue canzoni sono assenti i "vizi" e le "furberie" di altri suoi colleghi (furberie e vizi che non critico data la ricerca finale del successo), con il risultato morale e musicale di grande purezza e dignità. Non parlo degli splendidi testi, lascio ad altri queste considerazioni. Parlo invece della sua voce. Raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica emozionata ed emozionante) un cantante.
Dopo averlo ri-ascoltato in un concerto gli ho raccontato che avevo corretto il suo nome e cognome in AUDIO BAGLIORI.

Anonimo ha detto...

Premesso che sono un fan di Cucaio Baglioni dal .... 1951, devo dire che, parlando di "Quelli degli altri", escluso qualche titolo, non sono andato oltre un ascolto di sottofondo. Quindi non mi dilungo. Vorrei però chiedere a Christian cosa significa ".....sia perchè si stacca un po' da quelle nenie senza senso a cui ci aveva abituato negli ultimi venti anni", dato che interpreto questa frase in negativo, mentre invece credo che negli ultimi vent'anni Claudio Baglioni, in un grande percorso di maturazione, ci abbia donato delle grandi sensate Poesie.
Un caro saluto.
DNA

Geppo il folle ha detto...

Adoro Baglioni per me è il numero uno in assoluto ma sono daccordo che gli arrangiamenti fanno pena e non solo di questo ultimo disco ma di tutti quelli usciti dal 2000 in poi che sono abbastanza mediocri. Gianolio è un gran musicista ma per gli arrangiamenti è meglio che lascia stare.

Anonimo ha detto...

bla,bla,bla,quante chiacchere inutili e inconcludenti.Io non capisco tutto questo accanirsi contro un interprete del calibro di Claudio,che in tutti questi anni ne ha fatta di strada e senza mai pestare i piedi a nessuno.Perchè non limitarsi semplicemente a dire" no grazie non mi piace",tutto questo interesse così morboso attorno a lui non nasconde un pò di sana invidia? Sarà che io lo adoro e nessun'altro come lui mi fa emozionare ,e penso che sia questo quello che conta più di tutto,non importa poi se l'arrangiamento non sia bello come il precedente, se l'interpretazione non sia uguale o migliore dell'originale e così via...I sentimenti contano più delle parole e quando Claudio canta io trovo il mio angolo di paradiso qui in terra .Sono rimbaglionita direte ma non sono scema.
francesca clabber 31007

SAFAS ha detto...

a Christian, a questo punto se vuoi ti dico dove abita Baglioni..così aspetti che esce di casa e lo metti sotto con la macchina.. mi sembra che ti sia rimasto da fare solo questo.. per fortuna che ci sei tu che capisci tanto di musica.. mi sembra chiaro che le tue critiche siano estremamente prevenute, visto che non hai esitato a colpire basso anche sull'aspetto fisico e sui problemi di pronuncia (dovuti ad un incidente, caro il mio professorino) del buon claudio.. Fermo restando che l'album in questione non è certo un capolavoro credo che avresti potuto usare toni un pò più morbidi: criticare va bene, ma cercare di denigrare un artista del suo calibro gratuitamente è un altro paio di maniche.. pubblicaci una tua foto e facci sentire come canti.. non vedo l'ora di poterti recensire!!
SAFAS

Anonimo ha detto...

ciao,
prima cosa: cosa ti spinge a criticare un CANTANTE e una PERSONA come lui?
seconda cosa: perchè essendo giornalista uno può fare quello che meglio gli esca dalle p***e?
non ho parole, semplicemente. l´ultimo cd di Baglioni non è dei migliori, e superare alcuni cantanti è difficile, ma con questo articolo hai veramente traboccato il bicchiere.
mai sentite parole assai dure.
e non me la sento di dire cose peggiori primo, perchè non sono italiana; e secondo, non vorrei peccare della stessa maniera in cui lo fai tu.
un saluto,
Tali

Verdier il Vampiro ha detto...

A Giorgio Giovanni rispondo: per nenie senza senso intendo quelle ballate tipiche degli anni novanta a cui ci ha abituato Baglioni, nelle quali i testi contano meno della sabbia del gatto

SAFAS, la mia foto la puoi vedere sul sito. Secondo te scrivere una stroncatura equivale a mettere sotto con la macchina una persona?
Conosci la critica? O Baglioni ne è esente a prescidere? Come canto? Certamente meglio di Baglioni (quando sapeva ancora cantare).
Che tu ci creda o no.

Ai fans di Baglioni dico: forse non avete compreso che i miei due post-articoli erano sì critici ma ho anche scritto che una volta, tanto tempo fa, Claudio Baglioni mi piaceva molto.
Siate un pò meno isterici di quel celebrolesi dei fans della Pausini.

Anonimo ha detto...

ha scelto i pezzi più significativi per lui,quelli che ha vissuto sulla sua pelle,sconosciuti alla gran parte dei giovani,una scelta coraggiosa,bravo!ILE

SAFAS ha detto...

E vabbè.. dalla tua risposta credo che tu sia preso dal tipico delirio di onnipotenza... Chiaramente dicendo che avresti potuto investirlo, stavo esasperando il concetto.. Forse non ho la tua capicità dialettica e non riesco a spiegarmi bene coma sai fare tu!! Ma la cosa non è importante, continua a pensarla e scrivere ciò che meglio credi, ho ritenuto di intervenire solo perchè, ti ripeto, ho notato un'estrema e scientifica prevenzione nei confronti di uno degli artisti più grandi di questi anni, per musicalità e per capacità di saper emozionare.. il fatto che tu dica che amavi il Baglioni di un tempo è indice del fatto che tu non abbia saputo o voluto cogliere l'evoluzione artistica di un cantante che si è sempre saputo rinnovare, sia sotto il profilo misicale che a livello di testi.. Non mi dirai che ancora prendi come riferimento il Baglioni di Sabato Pomeriggio?? Ma per cortesia..
P.S. Sapevo benissimo che tu canti meglio di Baglioni, a casa ho tutti i tuoi meravigliosi dischi.. quando vai in tour che ti vengo a sentire?? Un saluto piccato.. SAFAS

Anonimo ha detto...

sono arrivato solo a metà del post. Troppo noioso per arrivare fino alla fine. Certamente denota, però una scarsa conoscenza musicale o, peggio, appresa male. Può non piacerti un'opera d'arte, ma vanno connotate delle crtitiche pertinenti per motivare il tuo disappunto. E dire, ad esempio, "bravo il violinista" (che poi è una famosa violinista: leggi i libretti invece di guardare le foto)o "l'arrangiatore" (LUIS BACALOV:sai chi è??????) è come stare a parlare con uno che al massimo può discutere di una puntata di Maria De Filippi. E' tutto. Povera Italia.......
Marco D'Errico.

Anonimo ha detto...

"christian ha detto...
A Giorgio Giovanni rispondo: per nenie senza senso intendo quelle ballate tipiche degli anni novanta a cui ci ha abituato Baglioni, nelle quali i testi contano meno della sabbia del gatto"

Christian mi fai degli esempi di testi stupidi di Claudio ? Perchè pur sforzandomi faccio fatica a trovarli, sebbene nel decennio dei Novanta abbia fatto solo due album di inediti oltre allo straordinario Oltre (scusate il bisticcio !).

PS: proprio stasera ho visto su RadioItaliaTV la replica del concerto di Claudio a Bruxelles all'Europarlamento per sensibilizzare sul discorso immigrazione.
Grande Claudione, un mito !!!

Anonimo ha detto...

"Christian mi fai degli esempi di testi stupidi di Claudio?"
IO TU E LA CANA FEMMINA, NAVIGANDO e altre. Se tu ritieni questi bei testi, forse fai una grossa confusione. Ti cito solo "il vento era una sciarla l'aiutai a rimettersi la scarpa".

Anonimo ha detto...

Secondo me tu hai seri problemi. Grazie Claudio che ci hai fatto cantare successi che neanche conoscevamo.

R I L A S S A T I !!!!!!

Anonimo ha detto...

Sono "inciampato" per caso in questa recensione di "Quelli degli altri"...e sono rimasto sbigottito dal forzatissimo atto accusatorio,strampalato,superficiale e cialtrone,mosso nei confronti di Baglioni.Il disco in questione non è nulla di eccezionale,ma ci sono dei pezzi degni di nota,sia per arrangiamenti che per interpretazione ("Il mio mondo","Non arrossire","Senza fine","Se non avessi più te","Arrivederci","Le strade di notte").La voce di Baglioni è unanimamente riconosciuta come una delle più belle,intense,particolari ed uniche voci della musica italiana...considerata da addetti ai lavori e colleghi un vero e prorpio strumento musicale,capace di inerpicarsi lungo i sentieri più complessi dell'umana vocalità.
Questa recensione ignora l'abc del giornalismo e della critica (e per critica,voglio riferirmi all'etimolgia greca del termine,"giudicare")in quanto straparla in maniera del tutto soggettiva,mandando alle ortiche quell'oggettività fattuale che deve imperare in ogni pezzo giornalistico che si rispetti.
Ogni altro commento,dinanzi ad una tale sfacciata ignoranza e ad un così triste delirio di onnipotenza è superfluo.
Hanno già postato altre persone i pareri di Morricone su Baglioni e sul suo valore artistico.
Il disco Oltre,capolavoro di valore assoluto e gemma autentica della discografia italiana, è stato definito da cantautori come Fossati,Dalla e Jannacci il disco più bello della storia della musica italiana...per i testi,per la qualità e l'originalità degli arrangiamenti,per le tematiche universali affrontate in modo così profondo e poetico.
Con tutta la buona volontà,caro Cristian,il tuo parere non può essere più degno di quello di Morricone,Fossati,Jannacci e Dalla (solo per citarne alcuni dei colleghi estimatori del Nostro)...ti converrebbe fare un bel bagno d'umiltà,una maggiore consapevolezza di quello che fai sarebbe opportuna perchè,credimi,hai fatto proprio una brutta figura.

Buone cose...

Anonimo ha detto...

seguo claudio da oltre 20 anni.sono il primo a dire che si e' imborghesito..e grandi lavori come strada facendo e la vita e' adesso non sono stati ripetuti.ma caro cristian tu chi sei per criticare in modo cosi fazioso una persona..un artista che ha dato un contributo alla musica leggera..tu invece lo hai dato agli imbecilli...

iLARiA___ ha detto...

CLAUDIo Xme 6tutta la mia vita.....ho cominciato ad "amarti" tant anni fa....quando il mio ex ragaz mi ha fat sent qst pikk grande amore...bè xme tu6quel pikkolo grandissimo amore....nn vedo l ora di vedertiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii x favore rispondiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!LOVE iLARy...!!!('V')
'V'

Anonimo ha detto...

Scriverai anche bene, ma sei proprio un Grande sfigato!!!!

Anonimo ha detto...

non sono del mestiere,non posso parlare di arrangiamenti o stili degli stessi.So solo che claudio (che adoro e al quale riconosco una voce meravigliosa e parole stupende)mi regala emozioni sempre nuove e una voglia matta di cantare.purtroppo non lo conosco personalmente, ma sono convinta che non meriti la tua acredine e la tua invettiva.se nn lo ami non ascoltarlo e non odiarlo solo perchè secondo te non merita il suo strepitoso successo.non è una battuta,ma davvero dai l'impressione di avere un motivo personale (e meschino) per condannarlo a morte artistica.e tu,che canti così bene, che cosa aspetti a farti conoscere?
e i tuoi meravigliosi testi,dove sono?

Anonimo ha detto...

E' passato un po' di tempo. Capito qui ora.
Sì...quel disco non fu un capolavoro ma comunque un'opera incredibile e degna di molto più rispetto.
Sia in termini di arrangiamenti che in termini di esecuzione.
Pià rispetto in oltre per la capacità vocale di Baglioni. Che non si sposa perfettamente con tutti i brani d'accordo ma che con quella timbrica e con le su 3 ottave e mezzo di estensione, potrebbe davvero cantare la bolletta dell'Enel e meriterebbe pertanto, un po' più di umiltà, anche in una legittima analisi critica.

ps
"Io lui e la cana femmina" non ha un bel testo. Ha un testo partorito dalla genialità.
Ma l'hai capito?
Così come la sua voce può cantare ciò che vuole. La sua penna sa scrivere dell'esistenza in modo scanzonato e giocoso prendendo a pretesto una passeggiata con i suo due cani!
Mah! D'accordo che non tutto può piacere a tutti...ma da qui a non saper riconoscere oggettive e rarissime alte attitudini, un po' spaventa. E intristisce.

ps 2
"Navigando" è in un progetto di concept album chiamato "Oltre" ed è una canzone di passaggio messo in scaletta dopo quel capolavoro che è "Signora dalle ore scure".
E' una puntata di quella vicenda. Non straordinaria di per sé ma incredibilmente funzionale a dissacrare con gioco e freschezza il percorso drammaticamente espresso nella già citata canzone che la precede.
Ma non dovrebbe essere l'A BC della critica contestualizzare un dettaglio di un'opera?
Comuqnue..se fare il critico è il tuo lavoro: buon lavoro!

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