30 gennaio 2007

La Verità di Stato

All'onorevole Clemente Mastella da Ceppaloni siamo già debitori di quel capolavoro politico che è stato l'indulto, un "raffinato" provvedimento che, nato per svuotare le carceri da poveracci e drogati, ha finito per mettere in libertà delinquenti della peggior specie e, soprattutto: corruttori, corrotti e falsificatori di bilanci. Ora il nostro eroe sta preparando un altro capolavoro: un disegno di legge che manda in galera coloro che negano la shoah.

Che la cosa sia una solenne idiozia non sono io a dirlo, cosa che sarebbe trascurabile, ma una schiera di storici di professione che hanno redatto un manifesto contro quest'altra sciagura made in Ceppalonia.

Alle preoccupazioni elencate in modo superlativo nel suddetto manifesto se ne potrebbero aggiungere millanta. Mi limito a poche altre. Dalle prime formulazioni sembra che il reato in realtà sia da estendersi a tutti i "delitti di istigazione a commettere crimini contro l'umanità e di apologia dei crimini contro l'umanità". Formulazione che facilmente può comprendere qualsiasi opinione che esca dai canoni del conformismo imperante.

Da qui a perseguire qualsiasi considerazione critica sulla politica dello stato israeliano il passo è più che breve. Ma c'è di peggio: in sostanza, si (re)introduce quello che è un puro e semplice "reato di opinione". Basterà semplicemente diffondere, pur senza fare propaganda, idee antisemite o sulla superiorità e l'odio razziale per essere perseguiti.

Beh, dopo aver svuotato le carceri mettendo in libertà lestofanti patentati, il nostro eroe ha pensato bene di ripopolarle sbattendo in galera chi non si allinea con le verità di regime. Ma chi è quel fine politico che ha imbarcato il Genio di Ceppaloni in questa maggioranza?

"La verità di Stato" Compilation

Paul Anka: LA VERITA'
Mino Reitano: LA PURA VERITA'
Giorgia: E' LA VERITA'
Marcella: QUESTA E' LA VERITA'
Mia Martini: LA SOLA VERITA'
Lucio Battisti: LE TRE VERITA'
Luca Carboni: QUANTE VERITA'
Sottotono: MEZZE VERITA'
Le Orme: VERITA' NASCOSTE
Francesco Renga: LA NUDA VERITA'
Enrico Ruggeri: IL MOMENTO DELLA VERITA'
Rita Pavone: LE BUGIE E LA VERITA'

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Dando per scontato (ma non lo è affatto, e dunque aspettiamo di leggerlo) che il testo del ddl Mastella contenga effettivamente la previsione di un reato di negazionismo della shoa, condivido - e come non potrei? - lo sdegno per l'idea oscurantista di perseguire un'opinione. Ritengo, però, che tali amenità siano il sintomo di una totale assenza di spirito laico (leggi: antidogmatico) che pervade l'intero arco costituzionale. Nessuno - almeno a quanto ne so io - ha criticato il provvedimento. La compagine di governo lo ha approvato all'unanimità; l'opposizione non lo ha in alcun modo fatto oggetto di discussione.

Vediamo di ragionare, però, su qualcosa di più solido, che non su informazioni giornalistiche (delle quali, metodologicamente, è utile dubitare).

Nel verbale del Consiglio dei Ministri n. 35 del 25 gennaio 2007, si legge che, su proposta del Ministro Mastella, il Consiglio ha approvato "un disegno di legge che introduce nell’ordinamento una tutela rafforzata e anticipata per contrastare l’istigazione a crimini contro l’umanità, manifestazioni di discriminazione razziale, etnica, nazionale, religiosa o fondata su orientamento sessuale o identità di genere. L’Italia così si allinea a quanto già sanzionato nelle più avanzate democrazie europee; con il fine di fornire un significativo contributo alla lotta ai fenomeni di antisemitismo, il provvedimento istituisce un apposito Osservatorio presso la Presidenza del Consiglio e prevede altresì uno stanziamento per la partecipazione dell’Italia all’International task force for international cooperation on holocaust education".

Che occorra sanzionare gli atti concreti di discriminazione non ritengo possa essere messo in dubbio. Ma che occorra "rafforzare ed anticipare" le forme di tutela mi suona, quanto meno, sospetto.

Intanto, perché - nel codice della politica - "rafforzare" non significa rendere "effettiva" e "più penetrante" la tutela già esistente (di stampo squisitamente civile, con alcuni addentellati penali); significa, invece, estendere e generalizzare le misure di repressione penale e di polizia. Fin qui, pur essendo io decisamente contrario a tali misure, nulla di nuovo sotto il sole.

In secondo luogo - e preoccupantemente - si parla di anticipazione della tutela. Ora, è noto a tutti (o, almeno, dovrebbe essere noto) che anticipare una forma di tutela significa "prevenire" una condotta, cioè impedire (fisicamente - mediante un ostacolo materiale: si pensi, ad esempio, ai "cordoni" di polizia per impedire fisicamente l'accesso in un luogo - o psicologicamente - mediante la deterrenza indotta dalla minaccia di ua sanzione afflittiva) che taluno faccia qualche cosa. Ebbene, non è un mistero che tanto più si anticipa la tutela e tanto meno si garantisce la libertà dei soggetti che vivono ed operano nell'ordinamento.

Insomma, le tutele preventive, laddove non strettamente necessarie, sono nemiche delle libertà individuali, prima tra tutte - in quanto pietra angolare delle società democratiche - la libertà di espressione del pensiero.

Ed a me questa già sembra un'eccellente ragione per nutrire sospetti sulla bontà di simili iniziative.

Anonimo ha detto...

Non è più facile eliminare Mastella?non fisicamente ci mancherebbe.

chartitalia ha detto...

Grazie Gianluca per il tuo illuminante punto di vista, come sempre.
Ti sottopongo uno dei miei soliti dubbi "estemi": da quello che hai capito, se iniziassi a mettere in dubbio la strage degli innocenti di Erode, potrei essere perseguito?

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