22 gennaio 2007

Due Maroni

Quello che sta avvenendo sulla stampa mainstream a proposito della sentenza di Cassazione (che scagione due ragazzi torinesi che avevano messo in condivisione dei file musicali) ha del raccapricciante. E che siano i giornalisti a sparare cazzate, passi: si sa che sono spesso superficiali ed approssimativi, se non peggio. Ma che sia Roberto Maroni, un ex-ministro della Repubblica che le leggi ha contribuito a farle, mi sembra aberrante.

Così come aberrante è che il Maroni lanci il sasso e nasconda la mano. Il Maroni 1 è tra quelli che ha contribuito a convertire in legge il famigerato Decreto Urbani con il quale si istituiva la galera per coloro che condividono anche solo un frammento di un'opera protetta da diritto d'autore. Sono arcinote le polemiche dovute all'aver cambiato il requisito per poter esser spedito in galera: cambiando la dicitura "lucro" in "profitto". Si era nel Maggio del 2004 e Maroni 1 era nel consiglio dei ministri che ha perorato la conversione di quell'infame decreto.

Ora Maroni 2 sembra essere divenuto il paladino degli scaricatori, lanciandosi in dichiarazioni criminali che potete ascoltare dalle pagine del Corriere online. Cito a memoria:
- è una sentenza rivoluzionaria perchè stabilisce il principio del libero utilizzo della musica
- da oggi, scaricare musica dal web non è più un reato
- costringerà le case discografiche a darsi una mossa e a tutelare il diritto d'autore in modo più moderno e più europeo e non minacciando sanzioni penali.


Beh, difficilmente ho sentito una serie di mostruosità in così pochi secondi. Ma sono mostruosità criminali perchè, a prenderle sul serio, ci si può seriamente mettere nei guai.

La sentenza non stabilisce una beata fava in quanto al caso in questione non poteva applicarsi l'attuale legge Urbani: l'episodio incriminato si riferiva infatti ad un periodo antecedente quando, appunto, la legge richiedeva che vi fosse lucro e non il solo profitto. Esattamente quello che (anche) il voto di Maroni ha contribuito a cambiare e, quindi, se qualcuno si comportasse ora esattamente come i due ragazzi di Torino, sarebbe incriminato grazie alla modifica introdotta con il decreto Urbani.

La seconda affermazione denota ancora di più lo stato confusionale dell'ex-ministro che non distingue tra download (scaricare) e upload (condivisione): anche adesso lo scaricare non è un reato in quanto la legge configura l'ipotesi di reato per la sola condivisione. E per la precisione, pur non configurandosi come reato, il download resta un illecito amministrativo passibile di essere sanzionato da multe, che potrebbero essere anche piuttosto salate.

La terza affermazione evidenzia l'ignoranza abissale del nostro ex-ministro con la sindrome del Dr.Jekyll, il quale ignora che a livello europeo le lobby discografiche stanno premendo per l'inasprimento delle pene per chi scambia musica e film tramite internet, rendendole simili alla allucinante legislazione statunitense. E sia gli USA che la UE stanno vagliando provvedimenti che, se attuati, introdurrebbero misure molto simili a quelle già in vigore in Italia. Il modo "più europeo" invocato dal ministro legaiolo sarebbe esattamente quello che passa attraverso la minaccia di azioni penali. D'altra parte, in Italia non c'è neanche da attendere che l'Unione Europea vari appositi provvedimenti visto che la legge approvata da Maroni è sufficiente a sbattere in galera chiunque scambi anche solo un frammento di opera protetta da copyright.

Ma a parte queste amenità, ciò che più mi fa incazzare è che, se il Maroni è a favore del principio della "libertà della fruizione della musica", per quale cazzo di motivo ha votato a favore della legge Urbani che costituisce l'esatto contrario?

A parte questa banale rilevazione, se davvero gli sta tanto a cuore il principio della "libera fruizione della musica", che muova il culo e si dia da fare per l'approvazione di una legge in tal senso, dando una mano a questa abborracciata maggioranza che già ha inserito una cosa del genere nel suo programma.

"Due Maroni" Compilation

Bartolomeo Trombocino (1535): AI MARONI O DONE CHARE
Equipe 84: DR. JEKYLL
Afterhours: GIOVANE COGLIONE
Francesco Salvi: IGNORANTE
David Bowie: CRIMINAL WORLD
Adriano Celentano: IL RE DEGLI IGNORANTI
Ivan Graziani: DR. JEKYLL & MR. HYDE
Paolo Pietrangeli: MANICOMIO CRIMINALE
Bugo: IO MI ROMPO I COGLIONI
Pretenders: CRIMINAL
Marizio Fabrizio: AI DIECI CIALTRONI

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bandierale come i socialisti vent'anni fa: come bandiere và dove tira il vento a lui più favorevole.
Che repubblica delle banane: siano di destra o di sinistra, non fanno altro che arraffare il più possibile.

Siamo messi veramente male!

Anonimo ha detto...

Il giochino del Maroni è fin troppo facile. Approvare la legge prima per far contenti i generosi finanziatori, farsi paladino degli scaricatori poi per guadagnare facili consensi. Come se avessimo tutti l'anello al naso...

Anonimo ha detto...

Bene,Bravo ... grazie per la chiarezza.
ciao vito

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