25 febbraio 2006

Cosa sto ascoltando: Ovunque proteggi di Vinicio Capossela

Ormai non ce ne sono rimasti tanti. I pochi che ci sono teniamoceli stretti. Stiamo parlando di artisti italiani in attività che sicuramente rimarranno nella storia della canzonetta italiana. Vinicio Capossela è uno di questi. Ed in queste settimane il suo ultimo album, Ovunque proteggi, sta facendo da colonna sonora ai miei spostamenti quotidiani. Se avete tra le mani questo album, non fatevi ingannare dal primo ascolto: non è sicuramente dei più facili e nè si caratterizza per sonorità usuali. Tant'è che ho sospeso il giudizio per almeno i primi 4 o 5 ascolti. Dopodichè i vari pezzi dell'album, a loro modo veri e propri piccoli o grandi gioielli, iniziano ad entrarti dentro, e quelli che sino a qualche ascolto prima erano dei suoni più o meno bizzarri, diventano del tutto logici, naturali, conseguenziali, inevitabili, perfettamente caratterizzanti il pezzo in ascolto.

Capossela fa uscire questo album dopo ben 5 anni da quello che viene considerato il suo capolavoro, "Canzoni a manovella", ricco di splendide ballate che forse è la cifra stilistica che preferisco dell'originalissimo cantautore emiliano nato in Germania (Hannover). Inopinatamente il disco è balzato subito in testa alle classifiche degli album più venduti: segnale piuttosto ambiguo sullo stato della discografia italiana. Da un lato sembrerebbe una defintiva consacrazione di Capossela tra i grandi cantautori popolari, dall'altro porterebbe a sospettare che le vendite dei dischi in Italia siano in uno stato piuttosto comatoso, tant'è che un artista piuttosto di nicchia come Vinicio, riesce a conquistare la vetta della classifica grazie al sostegno del suo fedele pubblico. Boh...

Il disco è diviso idealmente in due parti: la prima sicuramente più spiazzante, innovativa, sperimentale, con suoni aspri, eterogenei; la seconda più intima, più vicina al suo stile ballatistico. Non c'è dubbio che le mie preferenze vadano a questa seconda parte. Tant'è che il mio prezzo di gran lunga preferito è proprio l'ultimo, la title-track Ovunque proteggi.

Comunque sono diversi i pezzi destinati a divenire dei classici della canzone italiana, magari tra dieci anni. Da quelli che vengono considerati da molti i migliori pezzi della raccolta (S.S. dei naufragati e Dove siamo rimasti a terra Nutless), a quelli che sono considerati i più originali ed innovativi: Non trattare, Brucia Troia (che Vinicio avrebbe voluto come primo single estratto: "Avrebbe spopolato nelle radio locali a causa delle dediche che sarebbero fioccate"), Dalla parte di Spessotto primo single estratto) o Lanterne rosse.

L'album è stato definito una sorta di viaggio di cui i vari pezzi costitusicono le tappe: geografiche - Ispingoli (Nuoro), Scicli (Sicilia), i navigli milanesi, la Roma arcaica del Colosseo, la Cina, la ex-Jugoslavia, la Russia, i paesi arabi - e metaforiche (la fede, il mito, la disperazione, il ricordo, la ribellione).

Tantissimi anche gli stili musicali collegati direttamente o indirettamente ai vari brani: Tom Waits, Ennio Morricone, il pianismo rarefatto di Michael Nyman, il corpo bandistico A. Busacca di Scicli, il coro della cappella di San Maurizio Milanese, i canti tenores sardi, Roy Paci, l'orchestra d'archi di Mario Brunello, Goran Bregovich, Esquivel, Los Lobos. Insomma, un grande disco.

Questa è la tracklist con, al solito, le tracce elencate in ordine di mio personale gradimento (tra parentesi l'ordine nella tracklist):

  1. Ovunque proteggi (13)
  2. Dove siamo rimasti a terra Nutless (9)
  3. Pena de l'alma (10)
  4. S.S. dei Naufragati (12)
  5. Non trattare (1)
  6. Lanterne rosse (11)
  7. Nel blu (8)
  8. Medusa Cha Cha Cha (7)
  9. Brucia Troia (2)
  10. Dalla parte di Spessotto (3)
  11. L'uomo vivo (Inno alla gioia) (6)
  12. Moskavalza (4)
  13. Al Colosseo - Il Rosario de la carne (5)

Voto: 9/10

Articolo precedente della serie: Quanto mi costa di Enzo Gragnaniello

1 commento:

gabo ha detto...

La poesia in musica di Capossela è uno degli esiti più preziosi del cantautorato italiano. Ovunque proteggi resta uno dei suoi album più felici e lirici ma Ballate per uomini e Bestie è il suo lavoro più maturo e denso. Una lezione di musica e poesia.

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