In queste ultime settimane letteralmente mezzo mondo ha seguito i Mondiali di calcio in Germania, incollati agli schermi televisivi ammirando le superstar più celebri. Quello che quel mezzo mondo non sa, o non vuole sapere, è che gli stipendi stratosferici dei loro beniamini sono una delle cause del loro impoverimento.
Da una ricerca condotta da economisti americani ("Where did the Productivity Growth Go?") si apprende che dal 1997 al 2001 la maggior parte della crescita degli Stati Uniti è andata ad arricchire attori, cantanti, sportivi, magnati dei media ed altre "celebrità", al pari degli amministratori delegati delle grandi aziende.
Una percentuale sempre maggiore del denaro speso per comprare un biglietto di una partita di calcio, di un film o di un concerto finisce per gonfiare i compensi delle star. Quindi sono disponibili meno soldi per tutti gli altri: da chi taglia l'erba sui campi di calcio a chi si occupa della contabilità o dei software dei computer.
Sempre negli Stati Uniti (presi qui come indicatori di una tendenza mondiale), il rapporto tra i proventi delle "celebrità" e il salario medio è passato da 27 a 1 a 300 a 1.
Ci dicono che sono le leggi del mercato e che siamo noi a determinare i guadagni degli Zidane, delle Madonna o dei Brad Pitt. A me sembra la solita propaganda dei soliti pennivendoli il cui lavoro è giustificare i privilegi dei padroni delle ferriere. Nel dubbio, forse sarebbe il caso che iniziassimo a mandare a cagare gli Zidane, le Madonne e i Brad Pitt (sostituite a questi nomi i vostri beniamini, in funzione dei vostri gusti).
Articolo precedente della serie: Il club degli avidi/ Red Hot Chili Peppers
18 luglio 2006
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1 commento:
"la maggior parte della crescita degli Stati Uniti è andata ad arricchire attori, cantanti, sportivi,"
Sono anche quelli che "producono" più ricchezza, però. Ricordi il link a quel sito di mappe, che avevi postato qualche tempo fa? Gli Stati Uniti si reggono quasi totalmente sugli introiti da film, canzoni, e compagnia bella.
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