19 agosto 2005

Classifica Film: Stagione 1955/56

Il campione di incasso della stagione è un polpettone strappalacrime oggigiorno piuttosto inguardabile: L'amore è una cosa meravigliosa, diretto da una delle colonne dell'intero sistema hollywoodiano, Henry King, attivo sin dagli anni '20 e a cui si devono decine di film di solido impianto. Il film ebbe comunque la fortuna di avere nella colonna sonora la celeberrima canzone omonima composta da Sammy Fain (musica) e Paul Francis Webster (parole), premiata con l'oscar e destinata a divenire uno standard del repertorio musicale mondiale, continuamente ripresa ed eseguita (ad esempio, nelle sequenze iniziali di Grease con Travolta e la Newton-John).
Jennifer Jones interpreta il ruolo di una dottoressa di sangue misto euro-cinese in un ospedale di Hong Kong e rimane vedova perchè il marito, generale cinese, è stato fucilato dai comunisti (eh già, siamo pur sempre in piena "guerra fredda"). William Holden fa il divorziato oltre che il corrispondente di un giornale americano: c'è la guerra in Corea (eh sì, la "guerra fredda" si intiepidiva con queste guerre locali ai confini degli imperi). Naturalmente tra i due non può che scoppiare quella cosa meravigliosa di cui al titolo. Ma come tutti i veri amori, non può che essere travagliato (la moglie di lui non vuole concedere il divorzio): lei viene licenziata e lui viene spedito al fronte. Muore ucciso durante un bombardamento dei cattivi coreani (eh già, siamo sempre in regime di guerra fredda e, oltre all'amore, anche la propaganda ha le sue esigenze).
Va be', eccovi qui sotto la classifica dell'annata (dall'agosto 1955 al luglio 1956).



- Box Office Italia -
I 20 maggiori incassi della stagione 1955/56



  1. L'amore è una cosa meravigliosa (Love is a many-splendored thing) di Henry King;
    Jennifer Jones - William Holden - Torin Thatcher - Murray Matheson - Jorja Curtwright

  2. La donna più bella del mondo di Robert Z. Leonard;
    Gina Lollobrigida - Vittorio Gassman - Robert Alda - Anne Vernon

  3. Marcellino pane e vino (Marcelino pan y vin) di Ladislao Vajda;
    Pablito Calvo - Rafael Rivelles - Antonio Vico

  4. Pane amore e... di Dino Risi;
    Vittorio De Sica - Sophia Loren - Antonio Cifariello - Lea Padovani - Tina Pica

  5. L'ultima volta che vidi Parigi (The last time I saw Paris) di Richard Brooks;
    Elizabeth Taylor - Van Johnson - Donna Reed - Walter Pidgeon - Eva Gabor

  6. Don Camillo e l'Onorevole Peppone di Carmine Gallone;
    Fernandel - Gino Cervi - Leda Gloria - Claude Silvain

  7. La valle dell'Eden (East of Eden) di Elia Kazan;
    James Dean - Julie Harris - Raymond Massey - Jo Van Fleet - Richard Davalos - Burl Ives

  8. Caccia al ladro (To catch a thief) di Alfred Hitchcock;
    Cary Grant - Grace Kelly - Brigitte Auber - Jessie Royce Landis - Charles Vanel

  9. Ventimila leghe sotto i mari (20,000 leagues under the sea) di Richard Fleischer;
    Kirk Douglas - James Mason - Paul Lukas - Peter Lorre

  10. Vera Cruz (Vera Cruz) di Robert Aldrich;
    Gary Cooper - Burt Lancaster - Cesar Romero - Denise Darcel - George Macready - Ernest Borgnine - Charles Bronson

  11. Elena di Troia (Helen of Troy) di Robert Wise;
    Jacques Sernas - Rossana Podestà - Stanley Baker - Cedric Hardwicke - Brigitte Bardot

  12. Oltre il destino (Interrupted melody) di Curtis Bernhardt;
    Glenn Ford - Eleanor Parker - Roger Moore

  13. Fuoco verde (Green fire) di Andrew Marton;
    Stewart Granger - Grace Kelly - Paul Douglas

  14. Lord Brummel (Beau Brummel) di Curtis Bernhardt;
    Vittorio De Sica - Totò - Franco Fabrizi - Giovanna Ralli - Silvana Pampanini - Antonio Cifariello - Maurizio Arena

  15. Racconti romani di Gianni Franciolini;
    Vittorio De Sica - Totò - Franco Fabrizi - Giovanna Ralli - Silvana Pampanini - Antonio Cifariello - Maurizio Arena

  16. Siamo uomini o caporali? di Camillo Mastrocinque;
    Totò - Paolo Stoppa - Fiorella Mari - Nerio Bernardi - Mara Werlen

  17. La donna del fiume di Mario Soldati;
    Sophia Loren - Rik Battaglia - Gérard Oury - Lise Bourdin

  18. La bella mugnaia di Mario Camerini;
    Sophia Loren - Marcello Mastroianni - Vittorio De Sica - Yvonne Sanson - Paolo Stoppa

  19. Carovana verso il Sud (Untamed) di Henry King;
    Tyrone Power - Susan Hayward - Richard Egan - Agnes Moorehead

  20. La maschera di porpora (The purple mask) di Bruce H. Humberstone;
    Tony Curtis - Colleen Miller - Gene Barry - Angela Lansbury

NB: Fare riferimento alla nota metodologica per le fonti utilizzate e per i dettagli su come la classifica è stata ottenuta.

Commento alla classifica

A metà anni '50, ed oltre, il cinema era popolare anche, o sopratutto, grazie ai cinema parrocchiali: più o meno ogni parrocchia di qualsiasi paesino possedeva una sala dove venivano passati i film "adatti" alle famiglie, sotto l'occhio vigile del C.C.C. (Centro Cattolico Cinematografico), sorto per dare indicazioni ai cristiani sui film nelle sale divulgando, oltre alla trama ed una critica del film, una valutazione pastorale. Insomma, tali valutazioni non avevano il valore di una censura legale, ma quasi, in quanto, se la valutazione non era positiva, il film veniva privato di un circuito molto esteso per la sua circolazione. E spesso tali circuti decretavano il successo, o l'insuccesso, di un determinato film.

Ed il film 3° in classifica nella stagione in esame rappresenta la quintessenza del cinema parrocchiale, quel Marcellino Pane e Vino che fu visto da circa 11 milioni di spettatori e che a tutt'oggi rappresenta il film spagnolo di maggior successo nel mondo. La storia sembra scritta da qualche gestore di film parrocchiale: un orfanello abbandonato in fasce che cresce in un convento, parla con il crocifisso e sale in cielo a ricongiursi con la mamma. Celebre anche la colonna sonora che spopolò nelle interpretazioni del Quartetto Cetra (tradotta come Ricordate Marcellino) e del duo Carla Boni e Gino Latilla.

Altro campione del cinema parrocchiale fu la serie di Peppone e Don Camillo, due icone dell'Italia popolare di quegli anni, a rappresentare la contrapposizione politica tra PCI (Partito Comunista Italiano) e Democrazia Cristiana. Il film in classifica al 6° posto è il terzo della serie e s'intitola Don Camillo e l'onorevole Peppone.
Anche il 4° posto è occupato da un altro terzo episodio di una fortunatissima serie, quella di "pane, amore" che si intitola, appunto, Pane, amore e... (dopo Pane, amore e fantasia e Pane, amore e gelosia): rispetto ai primi è cambiato sia il regista (da Comencini a Risi) che la protagonista (dalla Lollobrigida alla Loren) ma non i personaggi, che restano quelli di una Italia strapaesana napoletana.

Per il resto, si nota la netta diminuzione dei kolossal storico-mitologici che avevano caratterizzato la stagione precedente. Non è che il filone si sia esaurito (continuerà per tutti i '50 ed arriverà ai primi '60) ma è che il cinema americano sforna a getto continuo film di tutti i generi, ed eccelle spesso nel genere drammatico, che infatti è il dominatore della stagione.

La palma di maggiore incasso se l'aggiudica infatti il polpettone strappalacrime piuttosto infame, L'amore è una cosa meravigliosa, di cui abbiamo già riferito in apertura.
Lo stesso regista Henry King piazza un altro film in classifica (al 19° posto) con Carovana verso il sud, a carattere più avventuroso e meno sciropposo.
Meno polpettone (almeno nella parte iniziale) ma sempre strappalacrime il film al 5° posto, L'ultima volta che vidi parigi, anch'esso associato ad una canzone famosa. Anzi è il titolo del film che ha preso a prestito quello dell'evergreen di Jerome Kern, originariamente reso famoso da Ann Southern ed inserito in un film del 1941 (Lady, Be Good).
Ancora un film drammatico, ma di qualità, al 7° posto: La valle dell'Eden, tratto da un romanzo di Steinbeck, primo film a colori (ed in cinemascope) di Elia Kazan e primo film come protagonista di James Dean, destinato a divenire una icona adottata da diverse generazioni, forse anche a causa della sua scomparsa prematura. Altro pastone strappalacrime (cantante lirica che si ammala di poliomelite al culmine della notorietà), con neanche una canzone evergreen associata (infatti il film è praticamente caduto nell'oblio).
Infine un melodramma amoroso un po' più "leggero" (se non altro per la presenza di Grace Kelly) al 16° posto, Fuoco verde a completare la carrellata americana delle pellicole melodrammatiche.

Il kolossal storico o mitologico è diminuito ma non scomparso. In classifica lo troviamo nella seconda decina (11°) con Elena di Troia, girato a Cinecittà che all'epoca stava cercando di imporsi come alternativa ad Hollywwod e che consentiva più bassi costi di produzione.
Poi al 14° posto, con Lord Brummel, ambientato in perfetto stile MGM (cioè con la Storia violentata ripetutamente) nella corte inglese dei primi dell'800 ed al 20° posto con La maschera di porpora, ambientato ai tempi della Rivoluzione francese, sorta di rifacimento della Primula Rossa.

Complessivamente, i film di produzione italiana conquistano una maggiore presenza nella Top 20 rispetto alla stagione precedente, passando da 5 a 7. Oltre ai due già citati, si aggiudica il 2° posto assoluto con La donna più bella del mondo, che nella realtà corrisponderebbe a Lina Cavalieri, soubrette, cantante e poi attrice vissuta alla fine dell'800, ma che nella fiction cinematagorafica è Gina Lollobrigida, sulla cui avvenenza fu costruito il film.
Gli altri 4 film italiani si trovano dal 15° al 18° posto della classifica e sono: la sbracata commedia romanesca Racconti romani, tratta da alcuni racconti di Moravia; il film dal titolo cult Siamo uomini o caporali?, celebre intercalare di Totò, che all'epoca aveva in classifica una decina di film all'anno; e poi due film interpretati da Sophia Loren: La bella mugnaia di Camerini (remake del suo "Il cappelo a tre punte" del '34) e La donna del fiume di Mario Soldati. Il 1956 rappresenta infatti l'anno della definitiva consacrazione della Loren come star italiana, lanciandola alla conquista di Hollywood.

Gli altri film presenti nella Top 20 sono tutti di produzione americana e spaziano tra i vari generi. C'è l'impareggiabile Alfred Hitchcock in una delle sue commedie giallo-rosa più frizzanti, Caccia al ladro (8° posto), con una Grace Kelly all'apice della sua forma, girato negli stessi luoghi che la vedranno regnare (letteralmente) negli anni successivi e sulle stesse stradine che la vedranno morire qualche decennio dopo.
C'è uno dei classici di cinema di avventura per ragazzi, Ventimila leghe sotto i mari (9°posto), tratto da uno dei romanzi più famosi di Jules Verne, quello del vendicativo capitano Nemo e del suo sottomarino Nautilus.
Infine, l'immancabile western della stagione è diretto da un regista non dozzinale (Robert Aldrich), è intitolato Vera Cruz (10° posto), è interpretato da due attori arcifamosi (Gary Cooper e Burt Lancaster), ed è ambientato in Messico durante la rivoluzione popolare di Benito Juarez contro Massimiliano d'Asburgo. Niente da paragonare con i film "storici" di cartapesta, ma uno dei più spettacolari western della storia del cinema.


Oltre i primi 20

Tra gli altri film presenti in classifica, questi sono i più notevoli.

  • Gioventà bruciata (Rebel without a cause), di Elia Kazan; con: James Dean - Natalie Wood - Sal Mineo - Nick Adams.
    Sicuramente uno dei film-icona della storia del cinema, con un bel titolo italiano, ma ancora di più il titolo americano, Rebel without a cause, che rende con tre parole il senso di ribellione anarcoide e libertaria della generazione di metà anni '50: celeberrima ed arci-citata la scena della sfida in auto della banda giovanile. Una sorta di "maledizione" sembra colpire i principali protagonisti del film, che morirono uno dopo l'altro di morte "non-naturale": di incidente automobilistico da lì a pochi mesi il protagonista James Dean (cosa che contribuì ad accrescerne il mito), di overdose Nick Adams, di assassinio Sal Mineo (a coltellate da parte di un balordo) ed infine, nel 1981 Natalie Wood morì annegata in circostanze misteriose.

  • Quando la moglie è in vacanza (The seven year itch), di Billy Wilder - Basterebbe una sola scena ad annoverarlo tra i film-cult di tutti i tempi: la gonna di Marilyn sollevata dallo spostamento d'aria proveniente dalla grata della metropolitana. Anche qui, il titolo americano rende meglio l'idea: The seven year itch, cioè il prurito, il desiderio che sembra cogliere i coniugi allo scoccare del settimo anno di matrimonio. Billy Wilder in una delle sue commedie più scoppiettanti, assecondato da una Marilyn semplicemente perfetta nel suo ruolo.

  • Carmen Jones (Carmen Jones), di Otto Preminger; con: Dorothy Dandridge - Harry Belafonte.
    Si ricorda per almeno un paio di motivi: il suo cast interamente African-American ed essere basato sull'adattamento per Broadway della Carmen di Bizet, con nuovi testi. La grande cantante Marilyn Horne doppia l'attrice protagonista, la mediocre Dorothy Dandridge.

  • All'Ovest niente di nuovo (All quiet on the Westfront), di Lewis Milestone; con: Lew Ayres - Louis Wolheim - Slim Summerville.
    Per la verità il film è del 1929 ed è forse il primo kolossal del cinema sonoro. Perchè lo ricordiamo in questa stagione? Perchè trattandosi del prototipo dei film contro la guerra, all'epoca venne vietato dal fascismo e la prima distribuzione in Italia avvenne appunto nel 1956, con risultati al botteghino comunque interessanti (50° in classifica).

  • Marty, vita di un timido (Marty), di Delbert Mann; con: Ernest Borgnine - Betsy Blair.
    Pluripremiato all'epoca (4 oscar tra cui miglior film e Palma d'Oro a Cannes) è un film che ha avuto un'importanza storica notevolissima in quanto fu il primo film ad introdurre una sorta di neorealismo nel cinema hollywoodiano e contribuò sensibilmente a svecchiarlo.

  • L'uomo dal braccio d'oro (The Man with the Golden Arm), di Otto Preminger; con: Frank Sinatra - Eleanor Parker - Kim Novak.
    Preminger cerca di fare un film "coraggioso" sul tema scottante della droga, ma gli viene fuori un robusto melodramma intinto in atmosfere da film noir. Lo si ricorda per una eccellente colonna sonora di Elmer Bernstein (prima partituta jazz scritta interamente per un film) e per i geniali titoli di testa del maestro del genere: Saul Bass.

  • French Cancan (French Cancan), di Jean Renoir; con: Jean Gabin - Françoise Arnoul - Maria Felix.
    Un divertito ed affettuoso omaggio al music-hall da parte di un grande vecchio del cinema. Notevolissimo l'utilizzo del colore per i suoi riferimenti ai grandi pittori Impressionisti e, sopratutto, la straordinaria sequenza del can can finale.

  • Casco d'oro (Casque d'or), di Jacques Becker; con: Simone Signoret - Serge Reggiani.
    Uno dei più famosi film francesi di tutti i tempi, il cui titolo (riferito agli splendidi capelli biondi della protagonista, Simone Signoret, mai più così bella) entrò nel linguaggio parlato ed, in Italia, andò ad indicare uno dei personaggi più famosi delle canzonette: Caterina Caselli, che negli anni '60 era molto chiacchierata per la sua acconciatura.

  • Le amiche, di Michelangelo Antonioni; con: Eleonora Rossi Drago - Valentina Cortese - Gabriele Ferzetti - Yvonne Furneaux - Madeleine Disher.
    Pluripremiato a Venezia, è una bella galleria di personaggi femminili sullo sfondo della Torino borghese anni '50 (tratto infatti da un racconto di Cesare Pavese), è una anticipazione dei grandi capolavori di Antonioni degli anni successivi.

  • Il bidone, di Federico Fellini; con: Broderick Crawford - Richard Basehart - Giulietta Masina - Lorella De Luca.
    Certamente non è il migliore dei suoi film, ma è pur sempre un film di Fellini, conclude quella che è una sorta di trilogia (con I vitelloni e La strada).

  • Grandi manovre (Les grandes manoeuvres), di Renè Clair; con: Michèle Morgan - Gerard Philippe - Brigitte Bardot - Magali Noel.
    Commedia agro-dolce (comincia come un vaudeville e finisce come un dramma) che costituisce il capolavoro dell'ultimo periodo della gloriosa carriera del grande regista francese. Perfetta la coppia di interpreti Gerard Philippe e Michele Morgan.


Oltre la classifica

I seguenti film hanno avuto scarso o nullo successo di pubblico all'atto della loro uscita ma ciò non ha impedito loro di fare la storia del cinema. Li elenchiamo in ordine di nostro gradimento.

  • La morte corre sul fiume (Night of the hunter), di Charles Laughton; con: Robert Mitchum - Shelley Winters - Lillian Gish.
    Poco noto al grande pubblico ma film culto assoluto per i cinefili. E' l'unico film come regista di un attore piuttosto prolifico. Film misterioso che pone tante domande e fornisce poche risposte, suscitando diverse letture di tipo psicanalitco. Interpretato da Robert Mitchum e Shelley Winters.

  • Lola Montes (Lola Montès), di Max Ophuls; con: Martine Carol - Peter Ustinov - Oskar Werner.
    Il capolavoro del raffinato regista franco-tedesco, divenuto nel tempo uno dei grandi maestri del cinema. Narra, spettacolarizzata sulla pista di un circo, della "vita straordinaria" di Lola Montes, famosa cortigiana dell'800 che rievoca i suoi amori (Liszt, Luigi di Baviera, ...).

  • Un bacio e una pistola (Kiss me, deadly), di Robert Aldrich; con: Ralph Meeker - Albert Dekker - Cloris Leachman.
    Altro cult-movie, un noir tratto dallo specialista Mickey Spillane, che influenzò i giovani registi francesi della Nouvelle Vague (Truffaut e dintorni). Straordinaria sintesi tra cinema d'arte e narrativa popolare.

  • La congiura degli innocenti (The trouble with Harry), di Alfred Hitchcock; con: Shilery MacLaine - Edmund Gwenn - John Forsythe.
    Il cadavere di un uomo (l'Harry del titolo inglese) scoperto casualmente da un bambino verrà sotterrato e dissotterato 4 volte da 4 adulti diversi, con qualcosa da nascondere. Splendida commedia nera per l'esordio di Shirley McLaine.

  • Rapporto Confidenziale (Mr. Arkadin), di Orson Welles; con: Orson Welles - Paola Mori - Michael Redgrave - Akim Tamiroff.
    Solito film travagliatissimo di Orson Welles (che girava film come attore per pagarsi i suoi film come regista), e solito film-cult che è quasi un paradigma dei temi wellesiani: espressionismo tedesco, figura del magnate, barocco sfrenato e gotico allucinato. Mr. Arkadin è il primo titolo del film, poi cambiato.

  • L'imperatrice Yang-Kwei-Fei (Yokihi), di Kenji Mizoguchi; con: Machiko Kyo - Masayuki Mori.
    Unico film a colori del maestro del cinema giapponese: una tragica parabola sulla politica come riflesso delle passioni e delle follie umane.

  • E' sempre bel tempo (It's Always Fair Weather), di Stanley Donen; con: Gene Kelly - Cyd Charisse.
    Vivace commedia con splendidi numeri musicali, chiude la trilogia di musical MGM di Donen (insieme a Un giorno a New York e Cantando sotto la pioggia). La malinconia e l'amarezza di fondo forse contribuirono a decreterna l'insuccesso e ad interrompere il sodalizio tra Donen e Gene Kelly.

In definitiva, una eccellente annata che ha consegnato alla storia del cinema alcuni dei suoi classici assoluti (Gioventù bruciata, Quando la moglie è in vacanza, Caccia al ladro, ...).

Classifica precedente: Stagione 1954/55

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Dai su, per "L' amore è una cosa meravigliosa" si esagera.
"La donna più bella del mondo" al seocndo posto? Ammappete. Top ten con "Caccia al ladro" e "Vera Cruz"". Bene

Anonimo ha detto...

Sophia Loren: prorompente avvenenza;

Anonimo ha detto...

la lollo supera la loren negli incassi.Era più popolare.

Anonimo ha detto...

la donna più bella del mondo è un film che per gli incassi realizzati deve considerarsi storico ed eccezionale.Infatti per quell'epoca gli introiti di questo film furono incredibili.Merito della popolarità e della bravura del fenomeno gina lollobrigida.In quell'anno la signora ponti girò tre film ,tutti dietro al film della lollo.

Anonimo ha detto...

ma non solo in quella stagione i film della loren rimasero dietro la lollo, ma questo piccolo particolare,che caterve di idioti si ostinano ad ignorare,si manifestò per tutti gli anni 50.

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