In realtà è il gruppo di musicisti che ha suonato in tutti i più grandi successi della Motown, mitica etichetta discografica fondata da Berry Gordy jr, e basata a Detroit dal 1959 al 1972. Grandissimi session men, hanno messo a punto tecniche innovative che hanno impresso un sound inconfondibile (il cosìdetto Detroit Sound) al Rhythm & Blues di un paio di decenni. Grandissimi ma oscuri e sinanche anonimi musicisti, sinchè il grande Marvin Gaye almeno li accreditò nel suo album WHAT'S GOING ON nel 1971 e, sopratutto, sinchè nel 2002 non uscì il documentario Standing in the Shadows of Motown di Paul Justman, sentito e commosso omaggio che ha fatto entrare questo fantastico gruppo di musicisti nella leggenda.
Per chi volesse saperne di più, rimandiamo all'eccellente articolo di Wikipedia (edizione inglese, purtroppo, la corrispondente pagina italiana non esiste). Qui ci limitiamo a ricordare l'elenco di questi splendidi brani, con la possibilità di ascoltarli immediatamente. Al riguardo abbiamo linkato i documentati d'epoca dove'era possibile. Ma solo nelle citazioni nel post. In fondo a questo post abbiamo messo a punto un player che include tutti i N.1 nella versione su disco, dove sono meglio apprezzabili le straordinarie invenzioni musicali dei Funk Brothers. Insomma, se vi interessano i video d'epoca cliccate sui singoli link sparsi nel testo. Ma se volete godervi il puro talento dei nostri eroi, saltate le chiacchiere seguenti e cliccate sul player in fondo.
Sono 36 i Numeri 1 in cui tutti o parte dei Funk Brothers hanno preso parte: quasi interamente, ovviamente su Motown, ma con notevoli eccezioni come quella di Respect di Aretha Franklin che incideva per l'altra grande etichetta R&B, la Atlantic che aveva raccolto l'eredità della Stax e del suo Memphis Sound.
Il primo N.1 inciso dai Funk Brothers è del 1961: quella Please Mr. Postman incisa dalle Marvelettes ma resa famosa dai Beatles degli esordi quando erano dediti a saccheggiare il repertorio della musica nera americana. E francamente, io continuo a preferire le versioni originali, come questo delizioso brano.
Altro grande classico è costituito da My Guy di Mary Wells del 1964, ripreso una infinità di volte da innumerevoli artisti. Tra le versioni più note, quella di Aretha Franklin, delle Supremes, di Petula Clark, di Amii Stewart e, sopratutto, delle Sister Sledge del 1982. Si ricorda anche quella di Whoopi Goldberg nel suo film-icona Sister Act.
L'intera, strepitosa, carriera di Stevie Wonder è stata accompagnata da questo gruppo di musicisti: ad inziare dal suo primo N.1 del 1963, Fingertips Pt. 2, quando ancora si faceva chiamare Little Stevie Wonder, per continuare per tutti i tanti successi degli anni '60 (che però non arrivarono al n.1 e che quindi non abbiamo incluso in questa carrellata), sino ai capolavori della maturità quali Superstition (1972) e You Are The Sunshine of My Life (1973), per chiudere con il loro ultimo numero 1, You Haven't Done Nothin' (1974).
Ma l'artista che forse deve di più al talento dei Funk Brothers è Diana Ross, dapprima lungamente accompagnata dalle Supremes e poi quando intraprese la sua brillante carriera da solista. Con le prime sono ben 12 i N.1, almeno 1 titolo all'anno ininterrottamente dal 1964 al 1969. State a sentire:
- 3 nel 1964: Where Did Our Love Go, Baby Love e Come See About Me
- 3 nel 1965: Stop! In the Name of Love, Back In My Arms Again e I Hear a Symphony
- 2 classicissimi nel 1966: You Can't Hurry Love e You Keep Me Hangin' On
- 2 nel 1967: Love Is Here and Now You're Gone e The Happening
- 1 nel 1968: Love Child
- 1 nel 1969: Someday We'll Be Together
a cui si aggiungono i due N.1 di Diana come solista: la classicissima Ain't No Mountain High Enough del 1970 e Touch Me in the Morning del 1973.
Altrettanto decisivo fu il contributo dei Funk Brothers all'affermazione di un altro mitico gruppo di quegli anni: The Temptations. Si inizia nel 1965 con uno dei classici più belli dell'intero R&B, My Girl, per proseguire con quella I Can't Get Next to You (1968) che costituisce forse il battesimo del successivo funky anni '70, passando dal 1971 di Just My Imagination (Running Away with Me), per culminare nel sound assolutamente sublime di Papa Was a Rollin' Stone (uno dei brani che non mi stancherei mai di ascoltare) del 1972. E possiamo aggiungere anche il N.1 di Eddie Kendricks, che non è altri che la voce solista dei Temptations, con Keep On Truckin'.
Simili ai Temptations, ma in tono minore, The Four Tops ebbero un momento di grande popolarità a metà anni '60 con due grossissimi successi: nel 1965 con I Can't Stop Myself e, sopratutto, nel 1966 con Reach Out I'll Be There, altro classico dei classici, noto in Italia anche per una versione di Rita Pavone ("Gira gira").
E non poteva mancare il grandissimo Marvin Gaye con due N.1 che non hanno bisogno di presentazioni: I Heard It Through the Grapevine del 1968 (altro brano che non mi stancherei mai di ascoltare) ed il brano che impose Marvin Gaye come icona sexy, Let's Get It On. Davvero senza parole.
Altro brano icona di un'epoca fu War del 1970, inizialmente incisa dai Temptations ma affogata in un loro album per mancanza di coraggio, fu disseppelita da Edwin Starr e ne fece un successo cosmico.
Smokey Robinson and The Miracles sono stati degli artisti di punta della Motown con ben 37 titoli nella Top 40 USA. Anzi loro è il primo vero hit della etichetta con "Shop Around" del 1960. Il loro unico N.1 lo ebbero nel 1970 con il classico Tracks of My Tears, noto da noi sopratutto nella splendida versione di Aretha Frabklin.
I Funk Brothers sono anche dietro al più grande successo di Gladys Knight (all'epoca accompagnata dai suoi Pips): Midnight Train to Georgia fu un N.1 del 1973.
Dulcis in fundo, i Funk Brothers accompagnarono la nascita di Michael Jackson, avendo inciso i primi grossi successi dei Jackson 5: ABC e The Love You Save del 1970 e I'll Be There del 1971.
Infine, eccovi la chicca promessa: l'intera playlist dei 36 N.1 dei Funk Brothers, da ascoltarsi l'uno dopo l'altro cronologicamente ed ininterrottamente. Oltre 2 ore di musica, e di libidine. Buon ascolto.
1 commento:
POST ECCEZIONALE !!! :-D
Chartitalia, leggo sempre i tuoi post, sia musicali che musical-politici. Sono molto interessanti e istruttivi ma questo sui Funk Brother è da incorniciare.
Grazie.
Vittorio
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