Ieri tutta la stampa mainstream ha inneggiato alla disposizione del Papa di far aderire lo stato vaticano alle normative antiriciclaggio internazionali. E' tutto un fiorire di "papa contro il riciclaggio", "svolta nello IOR", "il Papa impone la normativa antiriciclaggio alla Santa Sede", con il titolo più comico che è, more solito, appannaggio del Corriere della Sera: "Il Papa dichiara guerra al riciclaggio" (ma solo in home page, forse per un rigurgito di vergogna).
E poi, quel capolavoro di Motu Proprio dato al documento con cui il Papa annuncia il provvedimento, che fa intendere che la cosa nasce quasi spontaneamente ed unilateralmente dalla volontà della Santa Sede. Un capolavoro di propaganda politica.
Beh, la verità è leggermente diversa. Le norme antiriclaggio sono state imposte al Vaticano dalla Comunità Europea, avendo il Vaticano deciso di svolgere le sue operazioni finanziarie in euro e non in dollari ed è stato costretto a farlo, pena l'impossibilità di battere moneta corrente o da collezione. Il Vaticano aveva firmato una specifica convenzione con l'Unione Europea il 17 dicembre dell'anno scorso a Bruxelles, che prevedeva l'adeguamento alle norme europee antiriciclaggio entro il 31 dicembre 2010.
Già, il Vaticano ha rimandato sino all'ultimo minuto utile l'applicazione di tali obblighi: dal 1° gennaio 2011 sarebbe stato estromesso dalla comunità finanziaria internazionale. Ed è appena di due mesi fa la sentenza del tribunale di Roma con cui si stabilisce il sequestro di 23 milioni di euro allo IOR (la banca del Vaticano), responsabile di aver ignorato gli obblighi di trasparenza e tracciabilità, appunto.
Altro che motu proprio o di papa che dichiara guerra all'antiriciclaggio. E' fantastico. La Chiesa che un giorno sì e l'altro pure vuole dare lezioni di moralità al mondo intero, si trova costretta ad obbedire a regole minimali di decenza da una istituzione laica e profana come l'Unione Europea.
Non ci illudiamo che questa cosa impedirà alla Chiesa di continuare a farne più di Carlo in Francia, ma almeno dovrà rendere maggiormente conto delle sue allegre operazioni finanziarie. Quando qualcuno vorrà scrivere la vera storia di questo sciagurato paese, un capitolo grande quanto quasi l'intero libro non potrà che essere dedicato al ruolo della Chiesa ed alle sue oscure operazioni finanziarie, contigue a traffici di droga, armi e appoggi a regimi totalitari (casi Sindona e Calvi, solo per citarne un paio).
L'influenza nefasta della Chiesa in Italia non è mai sottolineata abbastanza. Purtroppo costituisce una minoranza formidabilmente organizzata e dotata di un potere finanziario e di relazioni enorme. Tant'è che è la principale responsabile del ventennio berlusconiano di cui l'Italia è stata vittima, avendolo appoggiato sempre e comunque, nonostante il nonnetto brianzolo sia la negazione vivente di tutti i principi evangelici su cui la religione cristiana si baserebbe.
Ed anche in questi giorni la Chiesa sta brigando per impedire la nascita del Terzo Polo, spingendo Casini ad entrare nel governo ed isolando Fini. In cambio di questo santo aiuto, il nonnetto brianzolo baratterà un altro pezzetto della nostra libertà (mica della sua) imponendo una legge oscurantista sul fine vita, togliendoci ogni possibilità di scelta autonoma.
Dunque, non fatevi fregare dalle parole: motu proprio un par de palle.
31 dicembre 2010
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4 commenti:
Guarda che "Motu proprio" è un termine tecnico che non ha il valore che gli attribuisci nel post. Si chiama così una disposizione del Sommo Pontefice che non è risposta a una richiesta. Se un fedele chiede al Papa un intervento, un chiarimento, una dispensa, un atto di giustizia, le disposizioni prendono altri nomi. Quando egli, in base alle considerazioni che ha fatto (tra le quali ci possono essere anche quelle relative ai rapporti con gli stati e naturalmente le esigenze di giustizia e di contrasto del crimine) emana una norma giuridica, essa nel diritto canonico ha tale nome. Tutto qui.
romolo
@Raimondo:
Ho capìo Raimondo, certo che è un tecnicismo. Ma l'aver messo in risalto questo nome fa parte dell'opera mistificatoria in cui la chiesa è maestra: indubitabilmente sembra una cosa decisa di propria iniziativa mentre hanno procrastinato sino all'ultimo minuto utile l'adeguamento obbligatorio alle normative internazionali. Tant'è che il tono dei titoli sui maggiori quotidiani lasciava intuire ciò, in modo molto ambiguo. Questo modesto post voleva solo mettere qualche puntino sulle i.
Difficile trovare tante balle in così poco spazio perfino sul web.
Chiunque si voglia fare una idea di quanto siano "obbligatorie" e "cogenti" le indicazioni dell'Unione Europea non deve far altro che guardare con che scrupolo e con che velocità l'Italia si adegua alle norme riguardanti (che so io?) le quote latte o la lunghezza dei processi civili. e l'Italia non è tra i peggio.
Questo senza contare il fatto che la Santa Sede non ha nulla a che fare con l'UE e se volesse potrebbe tranquillamente continuare tutte le sue operazioni monetarie (e filateliche) non solo in dollari, ma pure in lire, o (se vaghezza le pungesse) in franchi svizzeri o sterline, visto che al minimo annuncio in questo senso i governi e le banche centrali verrebbero a Roma correndo e saltando a offrire ponti d'oro.
L'unica e sola verità, pregiudizi malevoli a parte, è che senza che nessuno ce li costringa, allo IOR hanno deciso di avere un futuro più trasparente del passato.
@l:
Caro, guarda che l'ignoranza non è obbligoatoria, neanche per uno di destra o per un baciapile.
Ah, tutta colpa della facilità con cui qualsiasi imbecille può accedere ad internet e postare commenti da bar dello sport.
Vabbe', siamo in atmosfera natalizia e mi sento buono e ti do' la pappa pronta: leggiti questo articolo e poi torna quando hai studiato.
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