08 giugno 2006

Mappiamo il copyright

C'è un sito, worldmapper, che presenta una serie di mappe del mondo molto interessanti: invece di riportare banalmente l'estensione geografica dei vari paesi, riporta l'estensione di altre caratteristiche. L'esempio riportato mostra l'estensione della popolazione totale: la grandezza dei paesi non è propozionale ai Kmq del paese ma al suo numero di abitanti.

Le mappe riportate sul gustoso sito sono diverse decine e si scoprono delle cose piuttosto curiose, quali ad esempio, la mappa mondiale dei passeggeri trasportati dalle ferrovie, o dei paesi più gettonati dai turisti, dove le tradizionali sagome delle varie nazioni iniziano ad essere irriconoscibili.

Tra le tante mappe, ci siamo soffermati su quella qui a fianco: rappresenta i proventi derivanti dalle esportazioni di proprietà intellettuale: licenze, brevetti, marchi, ed ovviamente, copyright. Beh, è sconvolgente: in pratica vi sono solo 4 Paesi che incassano dai diritti derivanti dalle proprietà intellettuali. Inutile dire che la parte del leone la fanno gli Stati Uniti, seguiti a diverse lunghezze di distanza, da Gran Bretagna, Francia e Svezia. Al resto delle centinaia e centinaia di paesi praticamente le briciole. Ah, naturalmente all'Italia: 0 (zero, nulla, nihil, nisba).

Beh, con questa mappa sotto gli occhi forse si riesce a comprendere perchè il famigerato Decreto Urbani pare sia stato scritto direttamente dall'ambasciata americana. E forse si capiscono meglio gli interessi in ballo quando si parla di diritti d'autore e di brevetti: fondamentalmente riguardano gli interessi di un paio di Paesi, di lingua inglese.

Quello che non si capisce è perchè i nostri parlamentari stiano lì a sbattersi a difendere interessi stranieri piuttosto che a difendere quelli nazionali, giungendo a minacciare la galera per lo scambio di qualche canzonetta: in altri tempi, si sarebbe potuto ipotizzare un reato di alto tradimento per tali parlamentari. E molti di questi sono tra quelli che si riempiono la bocca di Patria, Nazione, e che non esitano ad entrare in guerra pur di difendere i presunti interessi nazionali. Se i privilegi a protezione della proprietà intellettuale fossero attenuati, il nostro paese ne avrebbe tutto da guadagnare. Basta non essere ciechi ed osservare la giusta mappa.

"Mappiamo il copyright" Compilation
  1. Giampaolo Bertuzzi: UN ALTRO MONDO NELL'UNIVERSO
  2. Jimmy Fontana: IL MONDO
  3. Umberto Bindi: IL MIO MONDO
  4. Gino Santercole: QUESTO VECCHIO PAZZO MONDO
  5. Fiorella Mannoia: IL CULO DEL MONDO
  6. Marco Masini: NEL MONDO DEI SOGNI
  7. Matia Bazar: C'E' TUTTO UN MONDO INTORNO
  8. Milva: DIPINGI UN MONDO PER ME
  9. Antonello Venditti: IN QUESTO MONDO CHE NON PUOI CAPIRE
  10. Renato Zero: TUTTI GLI ZERI DEL MONDO

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' impressionante! Anche perchè a giudicare dalle altre mappe sembra che il copyright sia la principale fonte d'introiti degli Stati Uniti.

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