29 giugno 2006

Spartiti online

Lauren Kaiser è presidente della MPA, acronimo per Music Publishers Association, cioè un'associazione che raggruppa editori di musica americani. Questo è un suo pensiero: "un po' di carcere sarebbe decisamente risolutivo. La pubblicazione degli spartiti sui siti musicali per anni è stata completamente illegale".

E' uno dei tanti "geni" dell'industria musicale che stanno contribuendo al disamore di tanti verso la musica. Questa volta se la stanno prendendo con gli strimpellatori che si scambiano tablature, cioè una sorta di spartiti rudimentali.

Negli ultimi tempi, siti amatoriali e meritori quali pearLyrics o Mxtabs hanno chiuso i battenti per timore di essere portati in tribunale da produttori ed editori.

Questo è l'attacco dell'annuncio con cui si autosospendono: "7 anni fa Mxtabs era partito come hobby di un aspirante batterista che tentava di imparare le sue canzoni preferite. Negli anni il sito di spartiti è cresciuto in una risorsa di valore per migliaia di musicisti. Abbiamo gioito nell'ascoltare le storie di successo di migliaia di suonatori di chitarra, basso o batteria che hanno aumentato le proprie capacità e sono cresciuti utilizzando questo sito web".

Beh, la cosa più demenziale di tutta la vicenda è che i link posti sul sito a spartiti ufficiali venduti online portavano nelle casse degli editori almeno 3mila dollari al mese. Cosicchè, anche se si dimostra che gli autori non perdono alcunchè dalla pubblicazione delle loro opere online, anzi ci guadagnano pure, l'importante è affermare il principio che sono editori e produttori a detenere il monopolio assoluto sulle opere degli autori, a costo di sbattere in galera i loro clienti. Miserabili.

E' davvero ora di rivedere alcuni paradigmi che lasciano questo arbitrio totale ai detentori dei "diritti", che non sono di natura divina bensì di natura biecamente venale. Per esempio diminuendo drasticamente la durata di sfruttamento commerciale di un'opera e/o introducendo una qualche tassa minimale per le opere che si intende sfruttare commercialmente, nè più nè meno come si fa, ad esempio, per depositare un marchio o un brevetto.

"Spartiti online" Compilation

Tony Esposito & Ladri di Biciclette: CAMBIAMO MUSICA
Smiths: HEAVEN KNOWS I'M A MISERABLE NOW
Pandemonium: TU FAI SCHIFO SEMPRE
Pino Daniele: JE SO' PAZZO
Enrico Caruso: MUSICA PROIBITA
Madonna & Britney Spears: ME AGAINST THE MUSIC
Shannon: LET THE MUSIC PLAY
Doors: WHEN THE MUSIC'S OVER
Eugenio Finardi: LA MUSICA RIBELLE
Max Gazzè: UNA MUSICA PUO' FARE
Luciana Gonzales: PAROLE E MUSICA
Ornella Vanoni: LA MUSICA E' FINITA

1 commento:

Anonimo ha detto...

la battaglia per la "libertà di rete" è la sfida del nuovo millennio: combattere contro le restrizioni di server (che sono le peggiori, applicate in Cina ma non solo) ma nahce per difender e-Mule e anche per i poveri piccoli innoqui spatiti on-line è quello che credo dobbiamo fare se vogliamo essere liberi. La libertà si riconquista lottando tutti i giorni, e ci stiamo assopendo un po' da un paio di decenni e forse più...

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