28 gennaio 2006

Democrazia sì, ma non troppo

Già. Ci dicono che occorre esportare la democrazia anche nel mondo arabo, con le buone o con le cattive. Ci dicono che occorre farlo sinanche con le bombe, come ci insegnano i nostri amici americani. Ci dicono che in quei paesi la popolazione non può scegliersi liberamente i propri leader. E ci dicono che da quelle parti l'unica nazione che ha la possibilità di farlo è Israele. Ok, l'altro giorno è successo che anche in Palestina, finalmente sono state indette delle libere elezioni, sotto l'occhio vigile di Israele, campione riconosciuto di democrazia.

Beh, i risultati sono andati come sono andati: il partito al governo, Al Fatah, è stato sconfitto in modo schiacciante ed inequivocabile, con una partecipazione al voto che non ha uguali in qualsiasi paese di lunga tradizione democratica. La volontà dell'intera popolazione palestinese è stata forte e chiara: vogliono che a governare sia il partito di Hamas. Nè più nè meno di quello che succede in qualsiasi parte democrazia: ci sono dei vincitori e degli sconfitti. Punto.

Ed invece no. A risultati ottenuti, quei paesi che più si battono per esportare la democrazia da quelle parti, hanno iniziato a stracciarsi le vesti, accusando di terrorismo non una persona o un gruppo, ma l'intero partito di Hamas, che è stato scelto liberamente dalla stragrande maggioranza della popolazione palestinese. Dando così implicitamente del terrorista ad una intera Nazione per il semplice fatto di aver scelto uno dei due contendenti.

Non capisco. Sono piuttosto dis-orientato.

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