Questa settimana ho messo sul piatto l'ultimo album di Enzo Gragnaniello: Quanto mi costa. Lui è uno dei cantautori più interessanti dell'attuale panorama musicale italiano: schivo, appassionato, rigoroso, incurante di mode più o meno passeggere, l'unico grande innovatore della attuale canzone napoletana. Beh, la prima sorpresa è che tra gli 11 brani inclusi nell'album, uno solo è in dialetto napoletano (un altro è in francese, e i restanti sono in lingua italiana).
Pare che la prima cosa che gli hanno rimproverato alcuni recensori è esattamente questo: come mai lui, vincitore di tanti premi Tenco per la canzone dialettale, si azzarda a fare un disco quasi interamente in italiano? La risposta arriva dalla voce schietta e diretta di Gragnaniello stesso: "si devono togliere il vizio di etichettare le persone: uno che nasce a Napoli non necessariamente deve cantare in napoletano". E poi aggiunge: "il napoletano è una lingua sacra ed io la canto solo quando vengo ispirato e basta; quando non vengo ispirato, io canto in italiano".
Uhmm... messa così si avrebbe il sospetto che il suo ultimo disco sia quindi poco "ispirato"... beh, probabilmente voleva dire un'altra cosa. Fatto sta che il dubbio di scarsa ispirazione compare in un paio di brani (compresi tra le ultime tracce del disco) e si percepisce quasi l'impressione che siano state messe per completare l'album. Ok, gusti personali.
L'album è comunque di un livello eccellente e contiene dei pezzi splendidi, anche se si discosta dalle sonorità degli album precedenti di Gragnaniello: legittima scelta dell'artista di non restare prigioniero di sè stesso, o di certi discografici ("tutti sti discografici stanno sempre dietro a quelli che vendono i dischi: è una cosa allucinante" è un altro suo pensiero), giocando con ritmi urbani e loop elettronici.
Tra i brani migliori: la traccia di apertura, Ma perchè non ci sei, brano molto duro che narra di una delle tante storie che coinvolgono i rom: violenze, cortei, case bruciate, vessazioni; la splendida title-track, Quanto mi costa, dall'andamento circolare delle antiche ballate popolari; il ritmo cubano notturno di Amata mia (che chissà perchè mi ricorda certe sonorità dell'album dei Tetes de Bois dedicato a Leo Ferrè) e l'aspro funky di Commedia.
Questa è la track-list, presentata in ordine di personale gradimento dei brani (tra parentesi il numero di track sul disco).
1. Quanto mi costa (#4)
2. Amata mia (#5)
3. Ma perché non ci sei (#1)
4. Commedia (#2)
5. Io sono l'aria (#11)
6. Accussì (#7)
7. A volte là (#3)
8. Je t'aimerais (#6)
9. Come tu mi vuoi (#10)
10. Quella è solo nuvola (#8)
12. Adesso basta (#9)
Voto: 7,5/10
Articolo precedente della serie: Faber Amico Fragile - Tributo a Fabrizio De Andrè
26 gennaio 2006
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2 commenti:
Sono assolutamente d'accordo con chi ha scritto questo articolo.
Disco buono ma alcune canzoni sono state messe tanto per , come diciamo noi a Napoli, allungare il brodo.
Saluti da Dario De Lucia di progettodaem.it
io trovo che sia fantastico,,,,Gragnaniello è uno dei pochi artisti veri che ci sono rimasti e quindi....teniamocelo stretto...
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