Già, la "guerra" in atto tra consumatori e produttori di contenuti (case discografiche e cinematografiche in primis) si arricchisce di un ulteriore tassello (dopo la nascita della Carta dei diritti del consumatore): in Svezia nasce il Partito dei Pirati (Piratpartiet), con tanto di sito annesso, che potete visitare se conoscete lo svedese.
Magari resterà un caso isolato, ma se il Piratpartiet dovesse riuscire a superare lo sbarramento del 4%, la cosa potrebbe dilagare a livello europeo: in Italia credo vi sia già un'ampia base potenziale... Magari resterà una goliardata, ma cinematografari e discografari farebbero bene a rifletterci un po' su. Sinora non si era mai visto un partito costituito da clienti che nasce con il preciso scopo di dare battaglia ai propri fornitori.
Ma farebbero bene a farci su qualche riflessione anche i partiti tradizionali: c'è un'area elettorale che è esasperata dalle politiche sinora seguite riguardo alle proprietà intellettuali. "Politiche" è un termine un po' forte. Anzi, ve n'è stata una sola: appiattimento totale sulle richieste e sugli interessi dell'industria culturale e totale dispregio per gli interessi dei propri rappresentati.
10 gennaio 2006
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2 commenti:
bella idea... speriamo che non gli uccidano sul nascere
Bello , li voto subito ! :D
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