L'otto per mille era nato nel 1985 con il Concordato craxiano tra Stato e Vaticano, come un meccanismo per garantire il sostentamento del clero in sostituzione del Concordato mussoliniano che prevedeva la vecchia congrua (cioè lo stipendio ai preti pagato dallo stato italiano). Naturalmente fu fatto passare come più democratico in quanto prevede il finanziamento anche ad altre confessioni religiose, nonchè allo stesso Stato. Niente di più falso e meno trasparente.
In estrema sintesi, il meccanismo prevede che lo Stato devolva l'8 per mille (o 0,8 per cento, se preferite) dell'intero gettito della dichiarazione dei redditi alla Chiesa Cattolica o alle altre confessioni o allo Stato stesso, in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi. In teoria un meccanismo perfetto: democratico (in quanto è il cittadino a scegliere la destinazione) e per fini encomiabili (scopi caritativi, sociali o assitenziali). In pratica, una vera e propria truffa. Vediamo perchè.
Intanto, nessuno destina il proprio gettito a nessuno: il diabolico meccanismo è simile ad una sorta di sondaggio tramite cui si calcolano le percentuali di ripartizione con cui spartire la gigantesca torta, prescindendo dal proprio gettito fiscale. Qual è la conseguenza di ciò? Che è sufficiente che il 34% dei contribuenti scelga di destinare l'8 per mille alla Chiesa Cattolica per far sì che questa incameri una fetta dell'87%.
Com'è possibile questa truffa? Basta interpretare la volontà, o mancanza di volontà, di chi lascia in bianco la casella dell'8 per mille nella dichiarazione dei redditi. I dati disponibili evidenziano che meno del 40% dei contribuenti compila questa casella e che, tra quelli che la compilano, l'87% sceglie di destinarlo alla Chiesa Cattolica: basta fare una semplice moltiplicazione per desumere che appena un terzo dei contribuenti esprime la volontà di destinare l'8 per mille alla Chiesa. Ciononostante, i preti ingoiano la quasi totalità del malloppo.
E quant'è questo malloppo? Nel 2004 la CEI ha ricevuto contributi per 936,5 milioni di euro, quasi 2.000 miliardi di vecchie lire! Una cifra enorme. Tant'è che solo il 34,1% viene usato per garantire il sostentamento del clero, che era lo scopo originario. Come viene usato il resto? Lo vediamo nella prossima puntata.
Per ora evidenziamo un'altra "piccola" perla. Mentre alcune confessioni, con molta coerenza, lasciano allo Stato le quote non attribuite (che, come abbiamo visto, corrispondono ad oltre il 60%) e si limitano a prelevare solo la percentuale relativa ad opzioni esplicite a loro favore, la Chiesa Cattolica NON lo fa: incamera il tutto ottenendo un finanziamento triplo rispetto a quello che le spetterebbe conteggiando solo il contributo di coloro che si sono espressi esplicitamente a suo favore.
E' quindi importante compilare la sezione apposita dell'8 per mille della dichiarazione dei redditi, ovviamente se non volete che questi soldi vadano a finanziare le attività delle gerarchie ecclesiastiche. Attività piuttosto opinabili, come vedremo nelle prossime puntate.
Nel frattempo, per chi volesse saperne di più, qui c'è una bella presentazione che può essere utilizzata come passparola.
"L'oscenità dell'8 per mille" Compilation
- R.E.M.: LOSING MY RELIGION
- Alberto Rabagliati: C'E' UNA CHIESETTA AMOR
- 883: GRAZIE MILLE
- Betty Curtis: SOLDI SOLDI SOLDI
- Gianni Morandi: UNO SU MILLE
Puntata successiva: L'oscenità dell'8 per mille - Parte 2
2 commenti:
Hi people
I do not know what to give for Christmas of the to friends, advise something ....
Hello. Good day
Who listens to what music?
I Love songs Justin Timberlake and Paris Hilton
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