E' a questa definizione che ho pensato nel leggere diversi commenti che stanno comparendo su diversi forum e blog in giro per la rete. E naturalmente, anche su questo blog.
Certo, individui che "trolleggiano" ve ne sono sempre stati e sempre ve ne saranno. Ma ciò che mi sorprende è il loro furoreggiare in questo periodo. In particolare su temi politici. Ed ancora più in particolare, sul loro schierarsi quasi invariabilmente su posizioni governative. Ripetendo le tesi infantili, se non becere, con cui lo schieramento di Destra sta effettuando la sua propaganda elettorale. Tanto da farmi sospettare che vi sia in atto una vera e propria strategia di occupazione di qualsiasi spazio di comunicazione attraverso un esercito di silvio-boys.
Gli scopi di un troll sono abbastanza evidenti: "Un troll particolarmente tenace e fastidioso può effettivamente scoraggiare gli altri utenti e causare la fine di una comunità virtuale". Le contromisure sono relativamente ovvie: "Se un troll viene invece ignorato (cosa che in genere rappresenta la contromisura più efficace), solitamente inizia a produrre messaggi sempre più irritanti ed offensivi cercando di provocare una reazione, per poi abbandonare il gruppo (fenomeno di autocombustione del troll)".
Dunque, considerando il tenore di diversi commenti che stanno comparendo su questo blog, penso che seguirò il consiglio dell'articolo di Wikipedia, evitando di rispondere a commenti provocatori e/o idioti.
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/ O O\__ da mangiare |
/ \ ai troll. |
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