03 dicembre 2005

No, la ex-Cirielli, no!

La ex-Cirielli, una delle tante leggi infami recentemente approvata da questo governo, consentirà a lestofanti di vario genere di farla franca a causa della riduzione dei tempi di prescrizione. Nonostante l'opposizione di tutto il potentato dell'industria dello spettacolo americano (no, non è un errore di stampa e lo ripeto: americano) che ha sottoscritto una lettera inviata al nostro ambasciatore per tentare di evitarne l'approvazione. Ottimo, si direbbe: questa potente e spesso losca lobby dell'industria dello spettacolo ci sta dando una mano ad evitare che mafiosi, camorristi, corrotti, bancarottieri ed altre simili professioni possano utilizzare il meccanismo della prescrizione per evitare la galera. Beh, veramente no: loro ce l'hanno con chi infrange il diritto d'autore. Tradotto: vogliono che la galera non possa essere evitata da chi ha scambiato l'ultimo sequel di Harry Potter o di Star Wars.

C'è da restare esterrefatti a seguire i dettagli della cosa: una serie di associazioni private americane manda una lettera all'ambasciatore italiano, minacciando ritorsioni verso l'Italia ("L‘ipotesi più probabile, vista l‘approvazione della nuova legge, è che gli investimenti nel mercato italiano legale crollino, generando un forte danno per le casse dell‘Erario e incentivando il commercio illecito che spesso si traduce in forti guadagni per le organizzazioni criminali. Questa legge metterà l‘Italia fuori linea rispetto alla altre nazioni europee e la sposterà tra i principali mercati pirata").

Firmano la lettera personaggi molto "pesanti": il presidente della MPAA (l'associazione che si era battuta per mettere fuori legge i videoregistratori), che raccoglie aziende quali la Disney (quella che inserisce immagini subliminali nei suoi filmetti per bambini), la Sony (quella che diffonde volutamente virus con i suoi CD), la Fox (quella del falsificatore di elezioni Murdoch), oltre a MGM, Warner Bros, associazioni di editori musicali (NMPA), di discografici (RIAA) ed ovviamente il potentato del software, la BSA.

A cosa si appella tale simile schieramento di forze? Ad uno studio piuttosto opinabile della società di consulenza KPMG che, anni fa, aveva confezionato una analisi in cui, mischiando attività criminose quali contraffazioni e smercio di opere con il semplice scambio di canzonette e filmetti, aveva stimato perdite astonomiche per l'Industria e per lo Stato. Con un assioma piuttosto idiota: ogni scambio di file viene assimilato ad un mancato acquisto a prezzo pieno e quindi ad una perdita per il venditore.

Quindi se voi scaricate l'opera omnia di Nico Fidenco (diciamo una decina di CD), i geni dell'industria dello spettacolo contabilizzano un mancato introito di 25 x 10= 250 euro (di cui 50 di IVA), trascurando il piccolissimo particolare che tale opera omnia è del tutto fuori commercio (a parte i soliti due o tre titoli) e che nessuno negozio, nè reale nè virtuale, sarebbe stato in grado di venderlo.

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