Riportiamo un bell'intervento di Ettore, presidente di newglobal.it, sull'ultima infame proposta di legge di questo incredibile governo che sta perpetrando l'ennesimo furto nelle tasche degli italiani. Ridotta all'osso, la proposta UDC consiste nel mettere letteralmente le mani nelle tasche degli utenti di internet, rapinare un bel gruzzolo e regalarlo ai cinematografari, quelli che vogliono mettere in galera proprio coloro a cui vogliono spillare soldi: sì, proprio a te che stai leggendo in questo momento.
Uno dei proverbi più conosciuti è il famoso "un colpo al cerchio ed uno alla botte". La sua interpretazione può spaziare da interpretazioni negative, (il cerchiobottismo), ad altre più positive, tutte però richiamano la necessità di tenere presenti le esigenze di ogni soggetto coinvolto e non solo quelle di una parte. Non si capisce per quale motivo, ma quando si parla di cinema e Internet questo proverbio non viene mai
applicato. In questo dramma i ruoli sono statici e inamovibili. Il cinema è sempre la povera vittima da salvare e Internet è sempre "o' malamente" da punire o da spremere o entrambe le cose a seconda delle occasioni.
L'emendamento 63.0.187 presentato dal Senatore Eufemi dell'UDC volto a finaziare il cinema con delle percentuali sul fatturato dei provider riprende una nostra proposta, svuotandola però di tutto ciò che di
equilibrato aveva adattandola a tutto vantaggio di quella parte del cinema incapace di competere grazie alle proprie virtù. La proposta di NewGlobal.it per risolvere il contenzioso cinema-Internet è la cosiddetta flat, ovvero una cifra fissa che il possessore di una adsl può pagare per poter fruire attraverso il p2p di prodotti coperti dal diritto d'autore. La proposta invece del Sen. Eufemi chiede di pagare a prescindere e senza avere alcun diritto. Ritenerla una proposta indecente è il minimo.
Inutile sviscerare ancora una volta l’ annosa e ormai noiosa problematica su chi, come e perchè venga finanziato. Vorremmo però capire per quale motivo lo Stato Italiano debba donare soldi per opere che probabilmente nessuno vedrà e che non verranno mai messe in condivisione su Internet, nonostante siano state pagate proprio dagli utenti Internet. Vorremmo sapere dai politici perché sono sempre pronti ad interventi economici in favore del cinema mentre le nuove tecnologie abbassano drasticamente i costi di produzione di un film aprendo spazi inimmaginabili a chiunque abbia voglia di farli. Perché i nostri “artisti” si stracciano le vesti e chiedono sempre soldi mentre all’estero film fatti in casa da volenterosi hanno successi a dir poco insperati grazie ad Internet?
Ci spiegate infine perché in questo Paese tutti lodano il libero mercato ma all’atto pratico sono sempre pronti a mantenere vecchi e nuovi privilegi?
31 ottobre 2005
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