I due più feroci e convinti nemici della innovazione online, la RIAA (cioè l'associazione dei discografici statunitensi) e la MPAA (cioè l'associazione dei cinematografari hoolywwoadini) si sono uniti qualche giorno fa al consorzio per lo sviluppo della rete del futuro, Internet2, i cui aderenti sono per lo più centri di ricerca ed Università.
Per darvi un'idea del livello di sviluppo ed innovazione che tali lobbies possono apportare ad Internet2, basta ricordare che qualche mese fa la RIIA aveva gettato nel panico buona parte degli studenti delle università aderenti al consorzio Internet2 denunciandone (beh sì, ormai producono più denunce che dischi) oltre 400 accusandoli di violazione di copyright (ma quando mai...).
Nell'annunciare l'adesione ad Internet2, gli amministratori delegati delle due società si sono profusi in dichiarazioni d'intenti di sviluppare nuovi modelli di business per la distribuzione on-line di contenuti. Quello che è raccappricciante è che sono gli stessi che non hanno capito un beato nulla sui nuovi modelli di bsuiness di Internet1 ed ora si pongono tra i pionieri che vogliono sviluppare i business model di Internet2.
E a proposito del contributo all'innovazione che gli accoliti di RIIA e MPAA potranno apportare, sarà un caso che alcune innovazioni tecnologiche più interessanti stanno ormai nascendo al di fuori degli USA? Opera e Skype, per fare i primi esempi che mi vengono in mente.
04 ottobre 2005
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