30 ottobre 2005

Hit Anno per Anno: 1957

Continuiamo ad inoltrarci nella notte dei tempi esaminando i brani più significativi dell'annata 1957 (nell'apposita pagina, Hit Anno per Anno: 1957, del sito potete trovare l'elenco completo). Questa è la "hit parade" dei brani maggiormente graditi all'interno del nostro staff.

  1. Rock around the clock - Bill Haley and His Comets
    Uno dei brani più importanti dell'intera storia della musica pop, per sempre legato alla nascita del rock'n roll. Si stima che questo disco abbia venduto 25 milioni di copie e che venga suonato, da qualche parte nel mondo, 1 volta per ogni minuto di ogni giorno. Il brano risale al 1953 e fu inciso da Sonny Dae & The Knights, pur essendo stato scritto per Bill Haley che, per qualche strano motivo, lo incise solo nel 1954 ed il produttore, Milt Gabler, lo fece uscire sulla facciata B di "Thirteen women (and only man in town)". Il disco ebbe un moderato successo sinchè, verso la fine del 1955, venne incluso nei titoli di testa del film Il seme della violenza (The Blackboard Jungle) di Richard Brooks. Il brano raggiunse il nr. 1 della classifica di Billboard restandovi per 8 settimane, per poi invadere le classifiche di tutto il mondo. In Italia arrivò nel 1956 ed il suo successo perdurò per tutto il 1957. Da allora, non si contano il numero di volte che il disco fu rieditato e reimmesso sul mercato, sia nella versione originale che in qualche sua cover. [Immagine tratta da wikipedia]

  2. Tu vuo' fa' l'americano - Renato Carosone
    Uno dei vertici dell'arte di Carosone e del suo prolifico ed arguto paroliere Nisa (alias Nicola Salerno), divenuta una icona degli anni '50 e dello scimmiottamento degli yankee (come e più dell'americano Moriconi di Sordi). Divenne un successo internazionale, anche perchè inserito nel film La baia di Napoli dove in una scena la Loren interpreta (pietosamente per la verità) il brano di Carosone, spalleggiata da Clark Gable. Ripresa ripetutamente negli successivi, l'ultima versione è quella di quest'anno di Lou Bega. Fu proprio questo brano a far incontrare Nisa e Carosone, su proposta dell'allora direttore della Ricordi, Mariano Rapetti (padre di Mogol) in occasione di un concorso radiofonico. Nisa presentò a Carosone tre testi, tra i quali fu scelto appunto "Tu vuo' fa' l'americano" che immediatamente gli ispirò un boogie woogie scatenato: in meno di un quarto d'ora nacque uno dei brani più famosi della musica popolare italiana.

  3. Only you - The Platters
    Ancora un brano le cui prime note ricreano immediatamente un'epoca. Era forse il brano più popolare nelle festicciole casalinghe di quando l'Italia era "povera ma bella": il lento per antonomasia, molto ambito perchè era una buona occasione per "incontri ravvicinati" considerati leciti. E' il brano che rese celebre il "terzinato" e, sopratutto, il famoso singhiozzo del solista Tony Williams, ripreso poi centinaia di volte, tra cui dal Dallara di Come prima. Era anche l'epoca in cui, in America, le cover (in genere scipite) di interpreti bianchi vendevano maggiormenete dei brani originali cantati da interpreti neri. Ci provarono anche gli Hilltoppers ma questa volta la versione dei Platters prevalse ed il brano restò per 39 settimane in classifica, sebbene la più alta posizione raggiunta fu il 5° posto. In Italia il brani arrivò nel 1956 ed il suo successo raggiunse l'apice quest'anno.

  4. The Lady Is A Tramp - Frank Sinatra
    Un classico della coppia di autori Rodgers and Hart reso immortale da questa interpretazione "Voice" per antonomasia. Il brano diede (e ricevette) popolarità dal film Pal Joey, interpretato insieme a Rita Hayworth.

  5. A Foggy day - Ella Fitzgerald & Louis Armstrong
  6. Summertime - Ella Fitzgerald & Louis Armstrong
  7. Let's do it (Let's fall in love) - Ella Fitzgerald & Louis Armstrong
    Tra il 1956 ed il 1957, i due artisti più popolari della storia del jazz, Louis Armstrong e Ella Fitzgerald, incisero insieme tre mitici album che poi sono stati rieditati decine e decine di volte, su tutti i tipi di supporto ed inseriti in innumerevoli "best of" e compilation. Qui abbiamo voluto riportare almeno un brano per ognuno degli album e precisamente: "A Foggy Day", dall'album Ella and Louis del 1956, la celeberrima "Summertime" di Gershwin, dall'album Porgy and Bess del 1957 e "Let's do it (Let's fall in love)", dall'album Ella and Louis Again ancora del 1957. Probabilmente avremmo potuto inserire ulteriori brani da tali album ed anche inserirli in altre annate, ma questi classici senza tempo ci lasciano sempre un po' imbarazzati.

  8. The Banana boat song (Day-O) - Harry Belafonte
    Uno dei motivi più celebri dell'intera storia della musica, ricavato da Harry Belafonte da una "work song" con cui gli scaricatori di banane giamaicani si davano il ritmo nel loro lavoro. Rese popolare negli anni '50 il Calypso, pur non essendolo, ma era la prima traccia dell'omonimo album di Belafonte che fu presente in classifica per 99 settimane. Ripreso innumerevoli volte da svariati artisti, ritornò in classifica nel 1988 dopo che Tim Burton lo inserì nella colonna sonora del suo Beetlejuice. Dopo l'attentato del 11 settembre, circolarono su internet diverse parodie intitolate "Osama Bin Laden Bomb Song" o "Air Force Come", alla stregua della parodia "Tu vuo' fa' o Talebano" fatta sulle note di "Tu vuo' fa l'Americano".

  9. Be-bop-a-lula - Gene Vincent
    Grande classico dei primordi del rock'n roll, giocato su un ritmo lento di blues ed un paio di assoli di chitarra da parte di Cliff Gallup del gruppo accompagnatore The Blue Caps. Il brano fu molto popolare tra i musicisti che avrebbero dominato la scena degli anni '60 quali John Lennon e Paul McCartney (entrambi ne fecero una cover più tardi), Jeff Beck, Cliff Richard e tanti altri.

  10. Torero - Renato Carosone
    Ancora un pezzo memorabile composto dalla coppia Nisa-Carosone, ed ancora una interpretazione strepitosa del cantante e pianista napoletano. Grande successo e traduzione in 12 lingue, cantata in 32 versioni soltanto negli Stati Uniti, 2 settimane in testa alle charts americane.

  11. Blue train - John Coltrane
    Brano di punta dell'omonino album che segnò la maturità di Coltrane, che nel titolo gioca sia col suo soprannome (trane, train) sia con la sua nuova etichetta (Blue Note), oltre che alla matrice blues del brano. Contiene uno degli assoli si sax più celebri dell'intera storia del jazz.

  12. Cry me a river - Julie London
    Il disco viene inciso con uno splendido arrangiamento minimalista da una sconosciuta interprete che gira i night club accompagnata solo da basso e chitarra. Il brano sfonda nel giro di pochissime settimane e diverrà un caposaldo della "torch song" americana, ripreso centinaia di volte dai più svariati artisti: Ray Charles, Dinah Washington, Joe Cocker e sinanche Mina e Celentano.

Ma tanti altri brani, pur non avendo raggiunto la quasi unanimità all'interno del nostro team, sono altrettanto degni di segnalazione. Eccone una carrellata.

Intanto a ricordarci che il 1957 è l'anno ufficiale della nascita del rock, c'è la lunga serie dei classici del rock'n'roll delle origini: da See You Later Alligator e Mambo Rock di Bill Haley, dai grandi pezzi di Little Richard (Jenny Jenny e Long Tall Sally) a quelli di Elvis Presley (Teddy Bear, Blue Suede Shoes, Ready Teddy e Too Much), da Blueberry Hill di Fats Domino a Whole Lotta Shakin' Goin'g On e Great Ball of Fire di Jerrry Lee Lewis, da That'll Be The Day di Buddy Holly and the Crickets a You Send Me di Sam Cooke, da Rockin' Pneumonia and the Boogie Woogie Flu di Huey Piano Smith and the Clowns a School Days di Chuck Berry. Brani divenuti veri e propri cult e continuamente ripresi e saccheggiati dalla gran parte dei protagonisti della musica rock anni '60 e '70.

Poi ci sono memorabili pezzi di rock melodico interpretati da grandi gruppi di vocalist quali: Bye Bye Love degli Everly Brothers, The Great Pretender (ripresa negli anni '80 da Freddy Mercury dei Queen) e My Prayer dei Platters, Sincerily delle McGuire Sisters o da famosi crooner quali: A Woman in Love di Frankie Laine, When I Fall in Love e Fascination di Nat King Cole.

La canzone italiana non ci fa una grandissima figura di questi tempi, tant'è che le cose migliori non sono neanche in lingua italiana ma napoletana. Citazione d'obbligo per un paio di brani di un interprete eccezionale: Roberto Murolo con 'A casciaforte e Resta cu' mme di Modugno, presente anche con un altro molto popolare: Lazzarella. Così come polorassime sono Chella llà di Marino Marini e 'A sunnambula di Aurelio Fierro (Carmela è una bambola...). Della produzione in lingua, possiamo "salvare" ancora un brano di Marini (La più bella del mondo) ed uno scanzonato pezzo di Fred Buscaglione (Teresa non sparare). Ed a suggellare la pochezza della canzone italiana del periodo, anche la sigla scelta per la trasmissione televisiva più di successo degli anni futuri, Carosello, ha un titolo napoletano: 'O pazzariello.

Il 1957 è sicuramente l'anno d'oro di Harry Belafonte che conquistò la scena internazionale lanciando la moda del calypso. Ricordiamo: le splendide Matilda e Coconaut Woman. Ma anche altri brani sono di tutto rispetto: Jamaica Farewell e la melanconica Island in the Sun.

L'annata vede uscire anche alcune celebri musiche da film che resteranno per sempre nella memoria: America e Maria di Leonard Bernstein, due celebri pezzi da West Side Story. La colonna sonora de L'uomo che sapeva troppo di Hitchcock ci lasciato un dei più celebri evergreen: Que Serà Serà, magnificamente interpretato da Doris Day. Molto noto anche il tema della serie di telefilm dedicata a Perry Mason.

Infine, due classici del blues: Got My Mojo Working di Muddy Waters e Susie Q di Dale Hawkins, magnificamente ripreso circa 10 anni dopo dai Creedence Clearwater Revival.

Decisamente una annata fondamentale per la storia della musica.

Articolo precedente della serie: Hit Anno per Anno: 1958

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