- Vecchio frack - Domenico Modugno
Decisamente il più bel brano mai scritto da Modugno, 4 anni prima del suo trionfo al Festival di Sanremo con Nel blu dipinto di blu.
Del brano sono disponbili diverse versioni in quanto riedito più volte. Ad esempio, qui è disponibile una versione tratta da un omonimo film del 1960 ma ha un orrendo arrangiamento orchestrale. La migliore versione è quella con solo accompagnamento di chitarra (ascoltabile nel gustoso omaggio che abbiamo linkato con il titolo). Il testo del brano è forse dovuto ad un fatto di cronaca (il suicidio di un giovane della nobiltà romana) o forse ad un'idea di Riccardo Pazzaglia, in quegli anni allievo con Modugno del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
C'è anche un video tratto dalle teche della RAI, ma per vederlo è necessario il player RealOne. - Moonlight Serenade - Glenn Miller
Lo sappiamo, il brano è del 1939. Ma per le tante bizzarrie dovute al periodo della Seconda Guerra Mondiale, in Italia divenne popolare negli anni '50, a seguito dei tanti film in cui il brano venne inserito, primo tra tutti The Glenn Miller Story del 1953, biografia romanzata sul celebre direttore d'orchestra, ipersonificato da James Stewart. - Le Deserteur - Boris Vian
Forse il più bel brano antimilitarista della storia della musica. Scritto dal poeta Boris Vian e poi interpreato da centinaia di artisti e tradotto in decine di altre lingue. In Italia ne vennero fatte diverse versioni, ma la più bella è senza dubbio quella dovuta a Giorgio Calabrese, ripresa negli ultima anni in una strepitosa versione da Ivano Fossati. - That's Amore - Dean Martin
Primo grande successo del cantante italo-americano (vero nome, Dino Crocetti) che sino a quel momento si era distinto più che altro come attore, sopratutto in coppia con Jerry Lewis. Una tra le sue canzoni più amate: una scherzosa dichiarazione d'affetto per il suo paese d'origine, per Napoli, la pizza e la tarantella. - Mambo no. 8 - Perez Prado
Uno dei più famosi e trascinanti pezzi di quello che è universalmente noto come "il re del mambo", il cubano Perez Prado. Il pezzo risale al 1951 ma ebbe successo qui da noi qualche anno più tardi, grazie anche alla versione che ne fece Xavier Cugat, noto direttore d'orchestra la cui cosa migliore era la moglie (la splendida Abbe Lane).
Intanto uno dei classici del blues ripreso da decine e decine di interpreti, Hoochie Coochie Man, presente sia nella famosissima cover di Muddy Waters che nell'interpretazione dell'autore Willie Dixon. Che dire: uno dei riff più celebri della storia del blues e due dei più celebrati maestri del genere.
Poi un'altra doppia interpretazione di un altro classico, questa volta del rock'n'roll, Shake Rattle and Roll: eccellente la versione di Joe Turner anche se chi lo popolarizzò fu Bill Haley (quello che avrebbe consacrato il genere l'anno successivo con Rock around the clock). Ed a proposito di rock'n'roll, è inevitabile citare almeno un paio di pezzi del "re" Elvis Prelsey: That's Alright Mama (il primo disco assoluto inciso da Elvis per la Sun Records) e la meno nota ma eltrettando godibile Trying To Get To You.
Da citare anche alcuni pezzi molto leggeri ma deliziosi da interpreti che spesso non incontrano i nostri gusti: una gustosissima Sway (Quien Sera) di Dean Martin, recentemente ripresa da Michael Bubblè che in simili pezzi ci sguazza; per una volta, un plauso anche per Perry Como e per il suo gioiellino Papa Loves Mambo (ma anche Wanted ha qualche merito). Infine un brano arcinoto, Hernando's Hideaway di Archie Bleyer (ascoltabile in un paio di versioni alternative: 1 e 2 ), in Italia arrivato qualche anno dopo, tradotto come Hernando un caffè e popolarizzato da una schiera di interpreti quali Duo Fasano, Marino Marini, Franco e i G.5.
Altrettanto godibili alcuni brani di stampo melodico quali del delizioso gruppo vocale delle McGuire Sisters, Goodnight Sweetheart Goodnight, tipica canzoncina da intonare durante gli sposalizi (qui in una gustosa versione degli Spaniels) e Little Things Mean a Lot di Kitty Kallen (ascoltabile in una versione alternativa della bionda esplosiva Jayne Mansfield) e l'mmancabile (per quegli anni) Nat King Cole con Pretend.
Purtroppo poche cose da segnalare nel panorama italiota. Ancora un ottimo Modugno con uno dei suoi brani più tipici del periodo pre-Volare: 'U Pisci Spada cantato inopinatamente din dialetto siciliano (lui che sarebbe un pugliese doc), una gustosa e leggera canzoncina (Sotto l'ombrello) interpretata con garbo dalla coppia Katyna Ranier e Antonio Vasquez ed il celebrato tema dal fil La strada di Federico Fellini, Gelsomina, dedicato al personaggio principale interpretato da Giulietta Masina. La musica, naturalmente, è di Nino Rota (ascoltabile in una versione alternativa).
Articolo precedente della serie: Hit Anno per Anno: 1998
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