12 dicembre 2006

Collezionismo Raro/ Massacriamo Canzonissima

A titolo di esempio delle cose che ci irritano nella editoria musicale italiana, esaminiamo qualche numero di quella che pure è la più prestigiosa rivista del settore. Ho sotto gli occhi il numero 140. In questo articolo che sto leggendo ci sono due tipologie di errori: quelli di forma e quelli di competenza . Anche se i primi non dovrebbero riguardarmi assolutamente voglio occuparmene lo stesso perchè in alcuni casi non facilitano la lettura. Dunque, si parla di CANZONISSIMA 1971, un'edizione che amo particolarmente.

Tra le prime righe troviamo: la sigla di chiusura è invece un motivo orchestrale eseguito dall'orchestra di Berto Pisano dal titolo RAFFAELLA, sulle cui note che scorrono nei titoli di chiusura, "pensierini notturni" recitati fuori campo dai due conduttori etc. etc. . Vediamo.
1) Ecco un errore di forma che rende ostico questo passaggio: pensierini notturni recitati fuori campo dai due conduttori; entrambi i singoli etc. Avrà forse voluto usare una forma enfatica (del tipo leggendo questo libro pensieri si accavallano etc. ) ma che vuol dire? c'è un verbo di meno. La frase non scorre e il significato della stessa diventa un mistero.
2) Berto Pisano è il fratello di Franco Pisano. Che è il vero direttore d'orchestra di Canzonissima.
3) Due conduttori? Diciamo che forse sulla carta i conduttori erano due, ma nella realtà bisogna annoverare anche Noschese che non è solo un ospite. C'è tutte le settimane e partecipa in tutte le puntate alla passerella finale con i cantanti in gara (cosa che non fanno MAI gli ospiti della trasmissione). Ma questo, consideriamolo non un errore.
4) Non vengono recitati da Corrado e la Carrà ma solo da Raffaella. Altrimenti la sigla si sarebbe probabilmente chiamata CORRADO E RAFFAELLA.
Ma andiamo avanti: mentre l'orchestra di Bruno Pisano. Beh, non si tratta di un terzo fratello ma di un ulteriore errore nel nome.

Parlando del cast dei cantanti: il meglio del pop italiano. Il meglio del pop italiano? Se c'è un momento in cui non si può usare il termine pop con il significato che gli danno gli americani e gli inglesi è proprio questo periodo, gli inizi degli anni settanta. In cui il pop italiano era rappresentato benissimo da un folto manipolo di complessi e solisti che partecipavano a raduni e festival pop ovunque. E non mi pare proprio che cantanti televisivi come Rosanna Fratello, Massimo Ranieri, Mino Reitano, Peppino Gagliardi, Orietta Berti, Claudio Villa, Nicola Di Bari, Gianni Nazzaro, Milva etc. possano definirsi pop.

"Desta una certa sorpresa l'accesso alla finalissima di un personaggio poco nazional popolare come Ornella Vanoni". Come una certa sorpresa? Dopo l'esclusione l'anno precedente per colpa di un abbinamento sfortunato (sarebbe sicuramente andata in finale) e dopo un crescente successo di pubblico e di vendite grazie ad un paio di uppercut ben assestati (L'APPUNTAMENTO e DOMANI E' UN ALTRO GIORNO) vuoi che non vada in finale? Non andarci, quella sì che sarebbe stata una sorpresa. Continua con: anche se IL TEMPO D'IMPAZZIRE non è tra le sue canzoni migliori. Ecco, qui vorrei controbattere qualcosa che esula dai semplici errori di cui ci stiamo occupando. E' come se due persone si sedessero ad un tavolino e dicessero: a me piace quel cantante e non quell'altro. E' un pour-parler, non un'analisi vera e propria. IL TEMPO D'IMPAZZIRE non è una delle sue canzoni migliori? Su quale basi si formula questa teoria? Ci spieghi cosa c'è che non va: il testo? la musica? l'arrangiamento? l'esecuzione? Ce lo dica e siamo pronti a discuterne.

Andiamo avanti e troviamo un altro errore anche questo non di carattere tecnico. Lo so, sembra brutto. Sembra quasi voler fare i maestrini (e non è questo il mio intento) ma io credo che chi ha un rapporto con il pubblico dovrebbe dare il meglio e non approssimazioni. Out-siders . Prima di tutto perchè si scrive tutto attaccato (outsider) e poi all'interno di un discorso in italiano non si utilizza mai il plurale dei nomi in inglese. Esempio: il cantante aveva molti fan e non fans come certuni scrivono.

Ancora. A proposito di CIAO VITA MIA cantata da Mino Reitano viene asserito: un pezzo scritto dal clan dei fratelli Reitano con testo di Luciano Beretta e Nicola Di Bari. Nicola Di Bari??? E a proposito di Di Bari e della sua canzone scrive: composta dallo stesso Di Bari, da Franca Evangelisti e Massimo Marrocchi. Massimo Marrochi non esiste. Esiste invece Marcello Marrocchi (che tra l'altro è lo zio di un mio ex compagno di classe).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vai così, Christian, non fermarti (anche se poi che ci rimane? oltre a RARO non esiste in Italia pressochè nulla...qualche volta MusikBox...e poi?)

gloucester ha detto...

Bravo bravo arcibravo! Christian, i miei più sinceri complimenti: tutto quello che scrivi è di una competenza e di un livello di dettaglio eccezionalmente prezioso e inusuale dalle nostre parti.
Canzonissima 1971: 7 anni, l'inizio dei miei ricordi televisivi, mi addormentavo inesorabilmente tra un Gagliardi e una Fratello. La guardavamo tutti anche se già allora era evidentemente un mondo separato. Chi andava a Canzonissima, di norma, non vendeva dischi e chi vendeva dischi non aveva bisogno di andare a Canzonissima. Ogni tanto, tuttavia, ... ogni tanto... tra un Tony del Monaco e un Gianni Nazzaro, nella noia generale insomma, capitava di assistere ad eventi che avevano, per me bambino settenne, del soprannaturale. Corrado e Carrà erano bravi e Noschese era bravissimo. La Vanoni era uno dei motivi per cui valeva la pena guardarla; l'altro.. . beh, l'altro era Patty Pravo. Si è mai rivisto in tv qualcosa di simile alla sua ultima apparizione a Canzonissima dove presentò NON TI BASTAVO PIU'? Non credo di essere un fanatico, ma se dovessi spiegare a qualcuno concetti notoriamente impalpabili come carisma, magnetismo, non avrei dubbi: guardate e studiate i cinque minuti di Non ti bastavo più a Canzonissima 1971. Ok la canzone era un po' di maniera, nello stile teatrale con cui Patty Pravo amava cimentarsi in quel torno di tempo.
Acconciatura alla Jean Harlow, trucco perfetto e vestito nero lungo fino ai piedi - più bello di quello che indosserà a Capodanno nel programma con Arnoldo Foà: favolosi! Non era così scontato, nemmeno allora; se volete farvi un "ripassino" andate a rivedervi come si conciavano Milva, Zanicchi, e anche la stessa Vanoni, per non dire Berti e Cinquetti.
La qualità dell'interpretazione sta tutta nella gamma delle emozioni resa da Patty Pravo che vanno dal rimpianto alla disperazione alla risata isterica. Si è assistito a un tour de force, a una trasfigurazine, si è pianto si è riso, alla fine ci si trova esausti!
Patty Pravo a Canzonissima:
1968: La bambola, Sentimento, Tripoli '69.
1969: Nel giardino dell'amore, Ballerina ballerina
1970: Per te, Tutt'al più, Non andare via.
1971: Preghiera, Non ti bastavo più.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo su patty pravo.Ma ora vorrei conoscere un parere di chartitalia sulla "grande" mina che raglia bela e non so che con mogolbattisti il pezzo più osceno della grande.Ma gli altri non sono da meno.Ho cominciato con patty per non tirare in ballo billie e frank ci mancherebbe.
Mina è una delle cantanti dalla voce più assurda.Insindacabilmente.
Anonimo Giuseppe

Anonimo ha detto...

senti anonimo giuseppe, visto ke dici ke mina bela e raglia, la vorresti avere te 1 voce km ce l ha lei vai, stai zittino ke è mejo e fai piu figura!!patty pravo 1 po bela ma sl i primi 2 anni xk nn sapeva cantare! su mina nn puoi dire niente carino xk 3 ottave e mezzo di estensione ti servirebbero a te!informati cicci prima id fare figure di merda xk lei ha la voce più bella ed è la cantnt più brava d italia e zitto

Posta un commento

Tu sei libero di dire quello che vuoi. Io sono libero di cancellare quello che voglio. In particolare, i commenti ingiuriosi e/o stupidi si autocancelleranno.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.